Scioglimento dei ghiacci e innalzamento del livello del mare.

di Attilio Runello. “Il livello del mare lungo le coste italiane sembra destinato a salire nei prossimi anni e le nuove stime elaborate dalla Nasa indicano che entro il  2100 si prevede un aumento di oltre mezzo metro. La previsione, rileva la Nasa, è comunque soggetta a variazioni che dipendono dalle città, dalle eventuali modifiche al modello economico adottato, dagli interventi adottati o meno di riduzione delle emissioni di gas serra.”

Questa è l’introduzione di un articolo pubblicato il 10 agosto su Rainews.
Molte sono le fakenews su questo argomento. Si leggono articolo o dichiarazioni in cui si parla di innalzamento di cento metri, altri dicono dieci. L’innalzamento risulta dallo scioglimento dei ghiacci, causato dai cambiamenti climatici.
La NASA – che riteniamo attendibile – parla di sessanta centimetri.
Non siamo esperti, ma vi proponiamo alcune semplici riflessioni: la calotta glaciale dell’antartide rappresenta il
90% del ghiaccio.
Si stimano trenta milioni di chilometri cubi di ghiaccio. Infatti l’altezza  del ghiaccio è di alcune migliaia di metri.
Ammesso che dovesse sciogliersi tutto, si riverserebbe  in tutta la superficie del mare, che è tutto collegato negli oceani Pacifico, Atlantico, Indiano e tutti gli altri che hanno una superficie di trecentosessanta milioni di chilometri quadrati in totale.
Un metro cubo di ghiaccio è cento litri di acqua, un metro cubo di acqua.
Basta dividere i metri cubi di ghiaccio per la superficie dei mari che si ottiene il risultato di circa ottanta centimetri.
Quindi ammesso e non concesso che sciolga tutto l’innalzamento sarebbe di meno di un metro.
Ma il catastrofismo che domina la cultura contemporanea ci fa vedere le catastrofi ovunque.
Con questo non vogliamo togliere nulla ai progetti di decarbanizzazione e a quelli di energia pulite.
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