di Matteo Renzi. Ieri è finito il campionato di calcio più strano degli ultimi anni. Quando abbiamo combattuto per far ripartire la serie A in molti ci hanno attaccato: con tutti i problemi che ci sono pensate al calcio?
Feci allora questa intervista. Oggi possiamo dire di aver fatto bene. Lo sport è trasmissione di valori, emozioni, passioni. Lo spiega questo video della Nike che ha realizzato uno degli spot più belli di sempre.
E poi naturalmente c’è anche il profilo economico, il business.
Per questo ho presentato un emendamento per sbloccare i miliardi di euro fermi per stadi e centri sportivi di società professionistiche che la burocrazia sta impedendo di utilizzare.
Lo sport ovviamente è anche crescita caratteriale e personale.
Con Gianluca abbiamo iniziato insieme ad arbitrare ai tempi della sezione AIA di Via Faenza a Firenze.
Una vita fa, ormai. E chi è passato dall’esperienza di trovarsi solo con 22 giocatori in campo e tante polemiche in tribuna, anche se magari sugli spalti c’erano solo i genitori dei ragazzi, si rende conto di quanto sia importante per la crescita di una persona assumere decisioni, saper prendersi le proprie responsabilità.
Rocchi è diventato un arbitro internazionale di grandissimo livello. E gli invio un grande augurio per il futuro. Ma, quello che ci dice la storia di Gianluca, come i volti dello spot della Nike, è che noi abbiamo bisogno dello sport. Per essere noi stessi. Per essere migliori.
Chi pensa che lo sport sia solo roba per addetti ai lavori non ha capito che noi siamo una comunità, non un ammasso indistinto di gente.
P.S. Chi ha voglia di darci una mano:
• Per le elezioni regionali, qui il link per sostenerci.
• Per la scuola di Castrocaro, alla quale sono arrivate circa 1000 richieste di iscrizione, qui il link per aiutarci economicamente.
• Per rilanciare il contenuto del Piano Shock, qui il link.
• Oggi che Genova inaugura il nuovo ponte, oggi più che mai, serve rilanciare la nostra battaglia per mandare in quarantena la burocrazia.
• Sul Coronavirus, leggete questa bellissima intervista a Rino Rappuoli. L’Italia della ricerca c’è e se la gioca come leader mondiale.