Reddito di cittadinanza, spiagge e ristoranti senza personale: i giovani non vanno a lavorare per non perdere i soldi del sussidio e se lavorano chiedono di essere pagati in nero!

di Redazione. Questa estate 2019 ha impiegato tanto ad arrivare, ma alla fine è arrivata. E insieme a cieli azzurri, sole, caldo e spiagge affollate è giunto puntuale e come prevedibile anche il grido d’allarme da parte dei gestori di stabilimenti balneari, ristoranti e negozi che lamentano la mancanza di giovani lavoratori stagionali.

Mancano infatti i bagnini, i camerieri e i cuochi nelle principali località balneari italiane, ed i gestori non hanno dubbi: è tutta colpa del reddito di cittadinanza!

Il sindaco di Gabicce Mare, ha così spiegato il fenomeno: “Siamo in emergenza vera. Molti giovani del sud, che l’anno scorso avevano fatto la stagione nei nostri alberghi, quest’anno non sono voluti tornare a perché stavano percependo il reddito di cittadinanza. E se accettassero di tornare perderebbero l’assegno da oltre 700 euro che a loro basta per vivere”.

L’allarme era stato anche rilanciato da Matteo Renzi su Twitter: “Al mare faticano a trovare addetti per fare la stagione, dice il sindaco di Gabicce. Molti preferiscono il #RedditoDiCittadinanza al lavoro in riviera: prima sono spariti i #navigator, adesso i bagnini. Una misura sbagliata economicamente ma soprattutto diseducativa. Che autogol!”.

Ma il senatore dem non è l’unico a puntare il dito contro il sussidio voluto dal M5S. Le critiche al reddito di cittadinanza vengono un po’ da tutte le parti e possono essere così sintetizzate: da un lato diminuisce l’offerta di lavoro, dall’altro, anche se in misura minore, c’è chi accetta il lavoro in nero pur di non perdere il reddito di cittadinanza. C’è poi chi preferisce prendere 700 euro al mese di sussidio invece di guadagnarne 800 lavorando.

Il M5S, sul blog ufficiale, ha però difeso il reddito di cittadinanza e risposto così alle critiche: “I lavori stagionali sono la giungla di precarietà. Orari disumani, stipendi da fame, nessuna sicurezza. Noi con il decreto Dignità e il reddito di cittadinanza sosteniamo chi è stato ridotto alla fame dai precedenti governi”.

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