Reddito Cittadinanza, un flop annunciato. Italiani in poltrona con il sussidio: 98 su 100 non hanno trovato lavoro.

di Redazione. Nato con le migliori intenzioni, aiutare i più indigenti e bisognosi e i disoccupati a trovare un’occupazione, stanziato con grande sacrifici imposti ai contribuenti chiamati a tirare la cinghia in un periodo di vacche mai così magre,  il reddito di cittadinanza si sta dimostrando una misura puramente assistenziale che non aiuta affatto a trovare lavoro.

Senza voler stare lì a sindacare chi percepisce il reddito senza averne diritto o chi incassando l’aiuto di Stato lavora in nero, ma che la misura si presti ad abusi e usi illeciti lo dicono tutti, anche le notizie di cronaca pressoché giornaliere che vedono le forze dell’ordine impegnate a stanare furbetti ed imbroglioni.

Per molto tempo il reddito di cittadinanza è stato messo sotto accusa e oggi, a 7 mesi dalla sua entrata in vigore, spuntano anche i primi dati a dimostrarlo. Secondo Severino Nappi, fondatore del movimento civico Il Nostro Posto, il 98% di chi percepisce il sussidio non ha trovato lavoro: “Su oltre 700 mila beneficiari, sono state convocate ai centri d’impiego soltanto 200 mila persone. Di questi, secondo i dati Anpal, circa 18 mila hanno trovato un’occupazione e quasi tutti in modo indipendente, senza cioè seguire l’iter dei che dovrebbe essere compito dei navigator”.

Qualche conto lo ha fatto anche l’Inps, secondo il quale oltre un milione di famiglie beneficerebbero del reddito o della pensione di cittadinanza. La media dell’importo è di 484 euro ma per oltre 200 mila destinatari la somma si ferma a 200 euro. E’ al Sud che si dirigono gran parte degli assegni, con la provincia di Napoli a farla da padrone con quasi 120 mila beneficiari (in Campania sono quasi 200 mila, in pratica un quinto del totale del reddito elargito in Italia).

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