Il problema è che non si ‘gioca’ ad armi pari, nel senso che l’informazione è pilotata dai ‘sinistri’, giacchè giornalisti, scrittori, intellettuali, registi e conduttori di talk show sono tutti di quella parte. Cosicché l’altra parte, quella degli italiani che chiede ordine, pulizia, disciplina e rispetto delle regole, pur essendo maggioritaria, soccombe a quella dell’informazione che, con la ‘puzza sotto il naso’, la tratta con disprezzo bollandola come ‘fascista’ e ‘razzista’.
Tali sinistri – che si credono, in maniera del tutto autoreferenziale, i garanti della giustizia, i custodi della democrazia, i paladini della verità assoluta, della libertà di espressione e di stampa, salvo quando a pubblicare un libro è un editore di destra – mettono al bando il fascismo e l’estrema destra di CasaPound, ma strizzano l’occhio al comunismo e all’estrema sinistra di Rifondazione Comunista!
Ebbene, costoro sono i cosiddetti ‘buonisti’, o meglio i ‘buoni a nulla’, visto e considerato i disastri che hanno combinato quando sono stati chiamati al governo del paese. Disastri stigmatizzati dagli elettori italiani dal 4 marzo dello scorso anno fino ad oggi e molto probabilmente anche alle prossime elezioni europee!
Insomma, ‘buoni’ sì, ma con le tasche degli altri. Sono favorevoli all’immigrazione, simpatizzano per i rom, sono convinti che la ‘diversità’ sia una ricchezza, e forse per loro una ricchezza lo è per davvero dal momento che ne traggono lauti alimenti, senza se, ma con un ‘MA’ grosso come una casa: ‘MA’ a patto che accoglienza e integrazione non avvengano nei pressi di casa loro.
Insomma, questi sono i cosiddetti “Radical chic 2.0”, i “Comunisti col Rolex”, ovvero coloro che hanno “il cuore a sinistra e il portafogli a destra”. Gente che predica bene e razzola male. Un po’ come faceva quel curato di campagna che dal pulpito predicava l’astinenza e la povertà, ma che poi in canonica non rinunciava a nessuno dei piaceri della vita!