di Attilio Runello. Il premio Nobel per la letteratura è stato conferito a Abdulrazak Gurnah, scrittore di lingua inglese nato in Africa, nell’isola di Zanzibar, di origini arabe.
Abdulrazak Gurnah è nato a Zanzibar, una isola sull’oceano indiano che nei secoli è diventata una sorta di melting pot di culture: agli africani nel medioevo si sono aggiunti arabi provenienti dall’Oman, persiani e indiani. Gli arabi avevano trasformato l’isola nella capitale del loro sultanato.
Nel 1963 gli inglesi concessero l’indipendenza, ma solo un anno dopo il sultano fu deposto dalle forze di un partito socialista, che mandò via tutti gli stranieri, arabi compresi.
Abdulrazak Gurnah fu costretto ad emigrare, prima in Kenia e poi in Inghilterra, dove divenne docente e si è occupato di scrittori africani del periodo attuale.
Ha inoltre scritto diversi romanzi, tre dei quali sono stati tradotti da Garzanti.
Abdulrazak Gurnah è venuto in Italia invitato dall’Università’ di Venezia.
Nei romanzi si rifà alla letteratura inglese e racconta vicende a volte crudeli, altre volte ricche di umanità che coinvolgono gli arabi in Africa. È stato letto come un invito all’accoglienza nei confronti degli emigranti.
Tra i suoi romanzi più noti Desertion (2005) tradotto in Italia l’anno dopo da Garzanti con il titolo Il disertore, una storia che narra l’incontro tra un inglese, studioso dell’oriente, e un africano che lo salva nel deserto.
In Italia sono stati pubblicati da Garzanti tre suoi romanzi: oltre a Il disertore, Paradiso (2007) e Sulla riva del mare (2002). La casa editrice milanese sta ora pensando alla loro ristampa.
Il Nobel gli viene conferito “per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti”.
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