di Agostino Spataro. Tentiamo di capire. Non credo si faccia soltanto per un perverso sentimento d’ingratitudine o per una degenerazione eugenetica (tipo nazisti per intenderci), ma per ragioni assai più concrete dettate dal materialismo vorace del profitto illimitato del capitalismo neo-liberista penetrato fin nei gangli vitali dello Stato e dei suoi enti.
In Italia, molti anziani sono proprietari di case e titolari di una quota importante del risparmio, soprattutto postale.
Una gran massa di denaro accumulata negli anni, con sacrifici e rinunzie, in autotutela personale e familiare, come garanzia di sopravvivenza nei tempi difficili che sono, appunto, quelli della vecchiaia.
A ben vedere, negli ultimi tempi, case e risparmio sono entrati nel mirino del “raggio della morte”, divenendo obiettivi di rischiose manovre di natura speculativa.
Appare chiaro: vogliono abolire la proprietà privata della casa (altro che comunismo!) e farci diventare tutti loro inquilini.
E dire che la vigente Costituzione italiana (salvata grazie al recente voto degli italiani) prescrive la tutela del risparmio di tutti i cittadini.
È prevedibile che torneranno alla carica.
*Agostino Spataro da “Il dono di Tita”