di Redazione. Non solo via mare con gommoni, barchini e navi attrezzate per la “tratta”, ma anche e soprattutto via terra con bus e furgoni, in macchina, in treno, in aereo, insomma con ogni mezzo e addirittura a piedi macinano migliaia di chilometri pur di venire in Italia.
Sono afghani, pachistani, gente disperata che viene dal Bangladesh, dall’India, dall’Africa e da tutto il mondo. Gente che viene qui da noi in Italia, un paese senza più regole e confini che spalanca le porte e i porti a tutti. Gente che scappa dalla guerra e dalla miseria più nera nella speranza di trovare, qui da noi, un futuro migliore di quello che gli si prospetta nei loro paesi di origine!
Eppure il nostro è un paese letteralmente a pezzi, messo definitivamente in ginocchio dalla pandemia, dove non c’è più lavoro e benessere, dove crollano ponti e autostrade, dove sembra non funzionare più niente.
Nonostante ciò, migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini, a rischio della loro stessa vita, si mettono nelle mani di trafficanti senza scrupoli, sopportano le condizioni disumane dei campi profughi ammassati gli uni sugli altri, subiscono umiliazioni, violenze e torture di ogni genere, pur di venire in Italia.
Evidentemente qui da noi, tutto sommato, non si sta poi così male… oppure sono gli italiani che non stanno più bene in Italia!?
