di Carla Secondo. “La nostra democrazia è solo una parola. Cosa significa il fatto che possiamo votare? Significa che scegliamo fra due veri autocrati, anche se non li consideriamo tali. Scegliamo fra Tizio e Caio… Chiedete di votare per delle donne… Ma che cosa può fare un voto, quando dieci undicesimi della terra in Gran Bretagna appartengono a solo 200.000 persone e la restante undicesima parte è divisa fra i restanti 40 milioni di individui? I vostri uomini si sono per caso liberati da questa ingiustizia con i loro milioni di voti?” . (Helen Adams Keller – scrittrice, attivista, insegnante sordo – cieca statunitense, 1880\1968).
Questa grande donna descrive in modo impareggiabile, i limiti della democrazia indiretta. Piaccia o non piaccia il Referendum Propositivo è un ottimo correttivo. Come ogni creazione umana non è perfetto. Ma ha senso continuare con un sistema partitocratico ormai agonizzante.
Matteo, Giorgia: ma pensate che possano risolvere i nostri problemi, standosene a Roma seduti. Il Referendum Propositivo è l’unico e solo strumento che mette in primo piano il Cittadino, sicuramente non è perfetto, ma cosa c’è di perfetto al mondo?