Oggi il vero problema dell’Italia sono le tasse.

Gli italiani, impauriti e impoveriti dall’emergenza economica&sanitaria da Covid19, a fronte di stipendi da fame che vengono divorati da tasse e balzelli, tirano la cinghia e stanno molto, ma molto attenti a come spendono quei pochi denari che il fisco ancora gli lascia in tasca.

Non è che prima del Coronavirus le cose andassero meglio e che l’italiano medio che campa di stipendio o di pensione navigasse nell’oro, ma adesso la paura ha fatto contrarre ulteriormente i consumi. Si spende solo per pagare tasse e bollette e per portare a tavola prodotti rigorosamente messi in “offerta” dalla grande distribuzione alimentare.

Tranne pane, pasta, frutta e verdura, gli italiani ci pensano non una, ma dieci volte prima di affrontare altre spese, soprattutto se non di primissima necessità.

Quindi l’economia ristagna, il commercio soffre, crescono le aziende che chiudono baracca e burattini, diminuiscono i posti di lavoro.

Insomma, è crisi nera. Un vero e proprio disastro!

A lanciare il grido d’allarme è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: “L’emergenza Covid ha riportato i consumi ai livelli più bassi degli ultimi 25 anni. Inoltre, ci preoccupa l’aumento delle spese obbligate delle famiglie – come affitti, bollette, assicurazioni – che erodono quasi il 44% dei consumi totali. Se non si interviene con decisione tagliando le tasse perderemo definitivamente la possibilità di agganciare la ripresa economica“.

Ma le tasse chi dovrebbe tagliarle, Conte e Di Maio?

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