Nomine pubbliche: l’assalto alle 400 poltrone d’oro.

di Redazione. Pare che il motivo che tiene ancora in vita questo governo mezzo morto sia la manifesta avversione alla Destra e in particolar modo a Salvini che sinistri, sardine e grillini vorrebbero “cancellare” (almeno in questo sono uniti!?), l’elezione del Presidente della Repubblica, ma soprattutto le 400 e passa nomine in enti e aziende statali di presidenti, direttori generali e amministratori delegati.

Nomine che riguardano l’assegnazione delle cosiddette “poltrone d’oro” con stipendi a parecchi zeri: un fiume di soldi che dai piani alti poi viene giù a cascata fino all’ultimo degli uscieri, e poi favori e piaceri a gogo che scivolano ancora più in basso fino ad oleare gli ingranaggi di quel sottobosco che porta voti a chi su quelle poltrone ha piazzato i propri fedelissimi!

Ma non sarebbe più trasparente che partiti, partitini e movimenti, invece di nominare 400 e passa manager, tecnici e burocrati per lo più sconosciuti all’opinione pubblica, incaricassero direttamente i politici?

Per esempio un Politico “X” alla presidenza dell’Enel. Un politico “X” che tutti gli italiani conoscono, e non un signor nessuno.

Che ci mettano la faccia i politici. Consapevoli che milioni di occhi li osservano, invece di fare i burattinai che muovono i fili delle loro fedeli marionette. Forse, sentendosi controllati e per non perdere voti, agirebbero nell’interesse della collettività e del bene pubblico. Solo così qualche goccia d’acqua di quel fiume sempre in piena potrebbe finire anche agli italiani-elettori-consumatori!

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