La musica è cambiata.

di Redazione. Mario Draghi è l’esatta cifra che fa la differenza con l’attuale classe politica. Il confronto dell’ex Bce con i politici di ultima generazione è a dire poco impietoso. Già dalle prime battute si è capito subito che la musica è cambiata. Competenza, autorevolezza, sobrietà e serietà, contro tanti schiamazzi e zero contenuti.

Certo l’impresa che lo attende non è facile, ma titanica. Del resto se la situazione non fosse precipitata fino al punto di non ritorno, il Presidente della Repubblica non lo avrebbe mai incaricato di formare quel governo che la politica, dopo due anni dalle elezioni, non ha ancora saputo dare al paese.

Certo, non sarà facile incassare la fiducia di chi la vuole cotta e di chi la vuole cruda, di chi rema in direzioni diametralmente opposte. Non sarà facile unire forze politiche avverse e contrapposte, per cercare di salvare il salvabile. Ma siamo certi che Mario Draghi riuscirà in quella che per “uno qualsiasi” sarebbe una missione impossibile, ma non per lui, non per un Gigante.

In lui si riconoscono tutte le eccellenze del paese, le forze migliori di una nazione ridotta ai minimi termini da decenni di mala-politica e di pessima amministrazione della res pubblica. Un paese che nel momento più difficile e drammatico della sua storia repubblicana, messo al tappeto dal debito pubblico e dalla pandemia, si è ritrovato a fronteggiarlo con la classe dirigente più scadente e inadeguata che mai gli poteva capitare. Un paese reale che purtroppo non ha trovato nella politica la sponda giusta per mettere a segno quelle riforme che sarebbero servite a fare dell’Italia uno Stato moderno, più giusto e più sano.

Siamo un paese meraviglioso in fatto di risorse umane, di beni culturali e paesaggistici, un’eccellenza eno-gastronomica, una terra che tutti ci invidiano. Siamo la grande bellezza del mondo. Un paese fatto di gente onesta e per bene che lavora, produce e guarda al futuro con ottimismo e senza livori. Un paese che più volte, soprattutto nelle gravi calamità, ha dato ampia dimostrazione di essere un paese unito e compatto, ma soprattutto solidale con gli ultimi, con chi se la passa peggio.

Dopo l’avvilente spettacolo messo in scena da una politica rissosa che non ha fatto altro che dividersi e dividere il paese, confidiamo nell’umiltà e nel buon senso dei politici nel mettersi a disposizione del Premier incaricato, senza mettergli i soliti bastoni in mezzo alle ruote, di collaborare e di approfittare di questa ultima occasione per cercare di rimettere in piedi un paese in ginocchio che non chiede altro che di ripartire.

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello… adesso che hai il “nocchiere” mettiti ai remi per uscire da questa gran tempesta e porta in salvo i tuoi figli!

In bocca al lupo Presidente.

 

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