di Redazione. Hai voglia Salvini e compagnia cantando a sbraitare ‘sobriamente’ sulla riapertura di bar, ristoranti, alberghi e palestre. Con Mario Draghi non cambia proprio niente, almeno per quanto riguarda i provvedimenti atti a contenere il Coronavirus.
Nuovo Governo. Nuovo Dpcm.
Insomma, non ci saranno le auspicate “riaperture” e i tanto attesi “spostamenti” e così anche la prossima Pasqua passerà fra restrizioni e divieti.
Pertanto si continuerà sulla strada della differenziazione territoriale senza un lockdown generalizzato. Il divieto di spostamenti tra le regioni è già in vigore fino al 27 marzo, ma è probabile che venga esteso al 6 aprile.
Per ora è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione e in questa definizione rientrano anche le seconde case.
Ma nei territori che vengono definiti zona rossa questa possibilità verrà esclusa e comunque è probabile che lo spostamento continui ad essere ammesso solo per due persone più eventuali figli minori di 14 anni.
E comunque, spetta allo Stato, non alle Regioni, determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia.
La Corte ha ritenuto che il legislatore regionale, anche se dotato di autonomia speciale, non può invadere con una sua propria disciplina una materia avente ad oggetto la pandemia da COVID-19, diffusa a livello globale e perciò affidata interamente alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, a titolo di profilassi internazionale.