L’Italia abbassa la saracinesca!

di Redazione. L’Italia finalmente chiude i battenti al Coronavirus. Meglio tardi che mai. Anche se siamo ormai abituati ad apprendere certe notizie passate di attualità, e quindi non proprio fresche di giornata, dai comunicati che il Premier lancia in tv sempre in seconda serata: lui irrompe nelle nostre case per dire quello che già si sapeva anzitempo, ma che doveva essere deciso già da giorni!
Ma questo fa parte della “sua” comunicazione, della smania mediatica del suo Staff! Una scelta che però non ci sentiamo di condividere, in quanto più consona ad altri tipi di show che creano ad arte l’attesa e la souspense. Tutti, infatti, sapevamo cosa ci avrebbe detto ieri sera Giuseppe Conte, come accaduto nei precedenti comunicati serali. Non si capisce – o meglio vogliamo far finta di non capire – il perchè decida ogni volta di farlo alle ore 22.00 della sera, quando potrebbe intervenire più istituzionalmente nel corso dei Tg nazionali.
Comunque questo è quanto.
Il nuovo dpcm chiude di fatto quasi tutti i negozi e le attività commerciali in Italia, per fronteggiare al meglio l’emergenza legata al coronavirus. Ma quali attività resteranno aperte, e quali dovranno chiudere per motivi di sicurezza? Di seguito un breve riassunto di quale sarà la situazione da stamattina, quando il dpcm, le cui misure valgono fino al 25 marzo, dovrebbe essere già operativo.
Secondo quanto ha affermato Conte nel suo videomessaggio trasmesso in serata, Resteranno Aperte le attività commerciali dei beni di prima necessità, i generi alimentari (quindi anche i supermercati), le farmacie e le parafarmacie. Dovrebbero restare aperte, con le necessarie misure di sicurezza, anche le edicole, così come gli stampatori e i tabaccai. Per quanto riguarda i ristoranti e le pizzerie, è consentito il servizio della consegna a domicilio.
Restano aperte le fabbriche (con misure di sicurezza) e sono garantiti i servizi pubblici essenziali, tra cui i trasporti e i servizi di pubblica utilità, ha detto Conte. Aperte le banche, le poste, le assicurazioni. Garantite le attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalimentare e anche le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività. Idraulici, meccanici, pompe di benzina resteranno aperti. Anche gli artigiani resteranno aperti. Sono tutti infatti considerati servizi essenziali.
Chiuderanno invece negozi, bar, pub e ristoranti, ad eccezione di coloro che ricorrano alle consegne a domicilio. Chiusi anche parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa. Restano chiusi i reparti aziendali non indispensabili per la produzione.

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