L’inflazione si sta mangiando tutto: stipendi, pensioni e aziende!

Con l’inflazione che, secondo le stime preliminari dell’Istat, balza ad agosto all’8,4% su base annua, le chiacchiere non servono. Se si va avanti di questo passo i poveri sarano sempre più poveri e tanti, ma tanti di più.

Anche per il fatto che l’inflazione stimata sarà pure dell’8,4%, ma quella che si abbatte sulle tasche di famigli e imprese è almeno pari al doppio!

L’inflazione si traduce in una nuova “stangata” per le famiglie alle prese con abnormi rincari di prezzi e tariffe. Le associazioi dei consumatori calcolano “una maggiore spesa pari a +2.580 euro annui per la famiglia ‘tipo’, che raggiunge i +3.352 euro annui per un nucleo con due figli”.

Insomma, siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e spingerà una fetta di popolazione verso la soglia di povertà. Il Governo e l’Europa non possono più perdere tempo e devono intervenire con urgenza su alimentari, energia e carburanti, tagliando subito l’Iva sui generi alimentari, fissando un tetto a luce e gas e bloccando la risalita dei listini di benzina e gasolio.

Altrimenti se va avanti di questo passo non si regge. Il decreto aiuti bis mette risorse inadeguate per i lavoratori e i pensionati: c’è bisogno subito di un intervento urgente per tutelare salari e pensioni già impoveriti dall’infausto passaggio dalla Liara all’Euro che di fatto ne ha dimezzato il potere d’acquisto: occorre reintrodurre la “scala mobile”, unico meccanismo che è in grado di adeguare in maniera automatica stipendi e pensioni al costo reale della vita, senza perdersi in chicchiere e tavoli contratuali!

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