L’€uro ha arricchito la Germania e impoverito l’Italia.

di Redazione. Non ci stancheremo mai di dirlo, ma il passaggio dalla Lira all’Euro sotto l’egida ‘Prodi-Ciampi’ – quando due mila lire vennero scambiate per un euro!!! – fu un vero e proprio ‘disastroso’: una catastrofe nazionale! Da quel funesto passaggio, non ci siamo più ripresi.
I prezzi dei beni e dei servizi di prima necessità sono schizzati alle stelle.
Per contro salari e pensioni sono rimasti fanalino di coda di tutta l’eurozona, dimezzati nel loro potere d’acquisto da quell’infausto passaggio. Idem per il valore delle case e i risparmi degli italiani, dimezzati dalla moneta unica.

Insomma, a conti fatti e a vent’anni dall’entrata in vigore dell’€uro, l’Italia è il Paese dell’euro zona ad averci rimesso più di tutti in termini di prosperità economica. Pertanto siamo confinati alll’ultimo posto nella classifica della crescita economica.

E a dirlo non siamo soltanto noi, ma è quanto emerge da uno studio tedesco pubblicato dal Centro per la politica europea, che si occupa delle politiche economiche della Ue.

In 20 anni l’Euro ha distrutto 4.300 miliardi di Pil in Italia e ne ha creati 2000 per la Germania.
Fanno 73mila euro persi a testa da ogni italiano, e 21mila guadagnati da ogni tedesco. 

L’Italia è il paese che ha perso di più con l’introduzione dell’Euro.
Persino la fallita Grecia, Paese “commissariato” per anni dalla Troika, avrebbe approfittato dell’euro, registrando un guadagno complessivo di 2 miliardi, pari a 190 euro pro capite.

La Spagna, in perdita nei primi dieci anni dall’introduzione della moneta unica, è invece riuscita a ribaltare la tendenza, portando i suoi cittadini a beneficiare dell’effetto euro dal 2011 in poi. Le perdite degli iberici, spalmate nei due decenni dall’ingresso nella valuta comunitaria, si attestano comunque oltre i 5mila euro a persona.

L’altro paese che ha perso più di tutti è – incredibile, ma vero! – la Francia, e non è un caso che i “Gilet Gialli” abbiano messo Parigi a ferro e fuoco. I cugini francesi hanno accusato un “danno” di circa 3.591 miliardi, pari a 55.996 euro pro capite.

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