Vedo che la stragrande maggioranza degli italiani non sta reagendo ai soprusi continui di un governo disastroso per il paese, preferendo una vita di sudditi e di pecore che difendere a tratta la loro dignità e cittadinanza.
Fra i pochi che stanno lottando vedo una grande frammentazione e tanti (troppi) personaggi ed entità politiche che stanno strumentalizzando questo periodo per fini sceltirali.
Quelli come me, che vorrebbero davvero attivarsi per realizzare un grande blocco politico unitario e senza nessuna ambizione di affermazione politica, sono ridotti al lumicino, non vengono ascoltati e quindi isolati.
D’altro canto, la magistratura agisce a rilento e comunque siamo ben lontani dai tempi del protagonismo che ebbe durante “Mani Pulite”.
Quindi cosa rimane?!
Detto questo, non vedo cosa dovrei restare a fare in un paese dove da la stragrande maggioranza accetta passivamente l’affermazione di un autoritarismo del tutto ingiustificato e mortificante per la vita individuale e collettiva di ognuno di noi e dall’altra perché dovrebbe continuare a lavorare per volare con le mie tasse un potere politico arbitrario e lesivo per tutti noi.
A questo punto, se non vi sarà un’evoluzione verso un radicale cambiamento di rotta a breve, è evidente che per soggetti come me, la via dell’esilio rimane l’unica scelta possibile.
Fonte: https://yvanrettore.blogspot.com/2022/01/la-via-dellesilio.html