La finta rivoluzione del M5S.

di Giacomo-TO. Cosa c’è di meglio per lasciare le cose come stanno? Una ‘finta rivoluzione’!
Il M5S con il suo trombone più qualificato Beppe Grillo, ha per mesi e mesi tuonato contro tutto, risparmiando solo il Padreterno.
L’Italia doveva cambiare, essere rivoltata come un calzino, una rivoluzione epocale.
Il Beppe era ovunque anche sul Times.
Vinte le Elezioni ed arrivati al potere (potere visibile, quello invisibile è di ben altra pasta) si sono accomodati sulle poltrone usufruendo a piene mani, di tutti i benefici che la carica di parlamentare rappresenta.
Il Di Maio rappresenta benissimo la scalata al potere di un bravo giovane di “belle speranze”, tutto lì.
I Mercati, la Finanza, il Debito Pubblico, sono bestie difficili da domare per improvvisati statisti: ecco allora lo sfascio.
A questo punto serviva un Conte, servo dei due padroni, che fosse in grado di blandire un Popolo che non chiede altro.
Il futuro lo conosce solo Dio, ma una cosa è comunque certa che la partitocrazia non è in grado di risolvere nulla, eccetto che restare attaccata alla sua comodissima poltrona.

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