Tutte le sigle sindacali, infatti, sono concordi nell’affermare che la riforma della “Buona Scuola” è la peggiore di sempre, che affosserà l’istruzione pubblica, avvilirà gli insegnanti, mortificherà gli studenti. Nemmeno la Gelmini si era meritata una “così tanta” contestazione. Nemmeno le politiche scolastiche dei governi Berlusconi avevano tirato su tante barricate. Il governo Renzi promette più o meno sette miliardi di investimenti nella scuola, tra edifici da ristrutturare e precari da assumere. E’ una bufala, è fumo negli occhi, non è vero niente, dicono i sindacati. E anche i 500 euro pro-docente previsti per l’aggiornamento personale di ogni insegnante vengono considerati alla stregua di un bidone, per il semplice fatto che lo Stato non ha neppure un euro da spendere, specie per la scuola. E, poi, sono altrettanti a non credere al premier in fatto di più educazione fisica, più ore per la musica e l’arte. Sarebbero le solite promesse elettorali mai mantenute dalla politica.
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