di Marina Serafini. Stamane leggevo l’articolo di una persona che, come tante, descrive l’importanza che ha l’azione di piantare alberi per “curare” il nostro mondo.
L’ambiente, l’economia e la politica: l’uomo pensa e agisce, a volte agisce e poi pensa… A volte sembra non pensare affatto, tutto preso dalla rincorsa di un fare programmato e scellerato.
Il pensiero mi va a quell’alberello che ho piantato quasi un anno fa: mi era stato donato in una strana occasione, da un ragazzo che come me ama perdersi nella natura.
Con il mio sacchetto di terra, e due attrezzi minimali ho scavato la buca su un terreno, a quella che mi sembrava essere la giusta distanza da altri inquilini chiomati, e l’ho affidato a loro. Mancuso scrive nei suoi saggi che gli alberi comunicano tra loro, lo fanno attraverso segnali chimici, sopra e sotto terra.
Mi sono detta: lo accoglieranno.
Avevo perso da poco un carissimo amico e contribuire a questa opportunità di crescita mi è sembrato un gesto importante.
Ora quell’alberello sta bene, sul suo prato, con i suoi vicini arborei: l’osservo ogni giorno, gli parlo e mi esce sempre un sorriso. Incontrarlo e saperlo lì mi ha reso uno strano senso del tempo. Lui vive e cresce, ma in sordina: lentamente si espande, si rafforza e agisce. E così facendo contribuisce a cambiare l’ambiente. Proprio come ogni vivente, proprio come noi.
Rifletto su questo pensando agli umani, che vanno sempre di corsa, nel vortice dei ritardi e di impegni onerosi, o che si trascinano stanchi nella noia di un tempo che sembra impietoso.
E il tempo, lo ignorano attraversandolo, senza contezza. Nella foga lasciano che gli eventi, gli impegni e le ansie si chiudano su di loro, e si distraggono dalla terra su cui poggiano i piedi.
Dimenticano le cose più ovvie: che sono i piccoli gesti che fanno l’insieme, che disegnano il presente preparando il futuro, e che si tratta pur sempre del loro presente. Come fanno gli alberi, gli arbusti e gli animali selvatici.
Se ricominciassimo a vivere assaporando il contesto, ascoltando il contorno, e lasciando che la danza del vento ci sfiori …
Fonte: http://lettureeparole.blogspot.com/2022/01/in-terrare.html