Secondo i meteorologi, l’ultima settimana di giugno si prospetta rovente, con possibili temperature record in alcune Capitali europee. La poderosa ondata di caldo dovrebbe raggiungere l’apice tra il 27 e il 29 giugno, sono attesi picchi di 37-40 gradi in città come Torino, Milano, Bologna, Roma, Frosinone, Rieti, Sassari. Questa ondata di caldo, ad opera dell’anticiclone subtropicale, interesserà soprattutto Spagna, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Nord Italia, Sardegna e regioni centrali tirreniche.
Arriva l’estate dunque e sono 39 milioni gli italiani con le valigie pronte per la partenza, un numero sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno secondo un’analisi Coldiretti/Ixè. Ed è sempre il mare a fare la parte del leone per 7 italiani su 10 (70%), anche se in molti casi in combinazione con le città d’arte, la montagna, i parchi e la campagna.
La maggioranza degli italiani in viaggio ha scelto di alloggiare in case di proprietà o in affitto ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici e gli agriturismi che fanno segnare un aumento del 3% rispetto allo scorso anno.
E con la colonnina di mercurio che tende a salire e le città che si svuotano, crescono anche i rischi per la salute delle fasce di popolazione più fragili, a partire dagli anziani. Disidratazione, fratture, solitudine e interruzione dell’assistenza sono i quattro pericoli più comuni per gli anziani fragili durante l’estate, avverte la Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot), ricordando che proprio in questo periodo si registra un aumento di ricoveri dovuti principalmente alla disidratazione.
Un ulteriore rischio è poi strettamente legato alla possibile diminuzione di sorveglianza e assistenza che si traduce, ad esempio, in un maggior pericolo di cadute ma anche in un diminuito controllo dell’assunzione dei farmaci. I geriatri lanciano dunque l’allerta per il fenomeno della ‘solitudine estiva’ e dei cosiddetti ‘ricoveri ospedalieri sociali’ degli anziani: in alcuni casi, infatti, la famiglia ritiene di non poter più sostenere il carico assistenziale imposto dall’anziano e chiede, anche senza una vera ragione medica, l’intervento del Pronto soccorso.