La situazione politica italiana è in continua evoluzione: alleanze, scissioni, federazioni, nuovi soggetti politici.
I partiti, tutti quanti, nessuno escluso, sia quelli esistenti che quelli che si apprestano a nascere, sia quelli di destra, di sinistra che di centro, stanno monetizzando la ‘pax draghiana’ pro domo loro.
Lungi dal loro interesse il mettere a punto le riforme necessarie e indispensabili per migliorare la vita dei cittadini. Riforme delle quali il paese avrebbe urgente bisogno per rinascere dalle ceneri della crisi sanitaria, economica e sociale più devastante dal dopoguerra ad oggi.
Lorsignori pensano solo ed esclusivamente ad affilare le armi per quando loro stessi decideranno di staccare la spina ad un governo che è nato proprio dalla loro incapacità di governare e amministrare il paese.
In questo particolare momento storico era lecito aspettarsi che tutti i partiti si sedessero intorno ad un tavolo per varare una serie di riforme condivise per il rilancio dell’Italia. Invece niente di tutto ciò: si beccano come i capponi di manzoniana memoria!
I partiti, dopo aver delegato a Mario Draghi la straordinaria amministrazione dell’emergenza Covid, non stanno lavorando per noi cittadini, ma per come vincere le prossime elezioni politiche.
La maggiore preoccupazione dei partiti italiani e dei loro leader, infatti, non è il raggiungimento del bene comune nell’interesse nazionale, ma come e quando riconquistare le poltrone.
Insomma, il potere fine a se stesso: il potere per il potere!
Questo è l’interesse prioritario dell’attuale classe politica italiana, senza eccezioni.