P5S, il Partito 5 Stelle.

Hanno rinnegato il vincolo del doppio mandato, hanno riposto nel cassetto l’apriscatole per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, hanno stretto alleanze di governo con i ‘nemici’ di sempre dalla Lega al Pd a Forza Italia, dal Bomba a l’ex Bce a l’Uomo di Arcore, hanno preso l’auto blu con tanto di scorta e codazzo al seguito, hanno fatto di tutto e di più per restare incollati alle poltrone, sono passati dal sostegno ai gilet gialli al voterei oggi stesso Macron, dall’impeachment al sostegno incondizionato di Mattarella, dall’Uno vale uno all’Io so’ io e voi non siete un ca**o, dalla piattaforma Rousseau della Casaleggio Associati alla piattaforma Sky Vote.

Insomma, i grillini hanno ammainato tutte le loro bandiere, passando dal Vaffa all’occupazione in pianta stabile dei Palazzi romani.

I tempi della lotta alla casta, delle battaglie identitarie, delle forti dichiarazioni senza alcun rispetto delle istituzioni per cavalcare l’onda del malcontento e del disagio sociale sono la preistoria. L’unica cosa che gli è riuscita di fare, ma anche questa male, anzi malissimo, è stato il reddito di cittadinanza finito per la stragrande maggioranza nelle tasche sbagliate, incentivando il lavoro nero e senza trovare un posto di lavoro neppure ai Navigator.

E se c’era rimasto l’ultimo diaframma di verginità a distinguere i grillini da tutti gli altri partiti era l’aver rinunciato al finanziamento pubblico della politica. Ma da poche ore è caduto anche quest’ultimo baluardo e quello che ieri era il Movimento 5 Stelle, oggi è a tutti gli effetti il Partito 5 Stelle, un partito come tutti gli altri, più casta della casta!

Gli iscritti 5S avrebbero votato sì al finanziamento pubblico a stragrande maggioranza. Pertanto il partito di Conte e Di Maio si iscriverà al registro dei partiti per ricevere quei soldi: “C’è stata un’ottima partecipazione e il 72% è a favore del 2xMille, la stragrande maggioranza. Se accettiamo il principio della democrazia diretta, è questo”.  Così il leader P5s Giuseppe Conte annuncia l’esito della votazione di militanti e iscritti per accedere al finanziamento pubblico dei partiti.

Adesso l’ultimo atto di questa commedia all’italiana che gli resta ancora da compiere prima del missa est è quello di portare Silvio Berlusconi al Quirinale!

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