Il dopo Mattarella fa tremare le vene e i polsi!

Le voci, le trame, le strategie, gli accordi, gli inciuci, i compromessi e tanta altra roba che circola in questi giorni per la corsa al Quirinale sono il termometro di una politica che non fa più presa sui cittadini.

Senza entrare nel merito dei nomi, o ancora più specificatamente del ‘nomen omen’ che circola in questi giorni come papabile alla Presidenza della Repubblica, almeno per una parte dello schieramento politico italiano, tremano le vene i polsi!

Ai partiti non è bastata la legnata che hanno preso alle ultime elezioni, con più della metà degli italiani che hanno preferito rinunciare ad un loro diritto piuttosto che turarsi il naso per andare a votare il meno peggio!

La percezione più diffusa è che si va inutilmente a votare: non si ottiene nulla, non ci si aspetta nulla dalla politica, incapace come è di cambiare il corso delle cose, di intervenire sui temi più sensibili, di opporsi ai grandi poteri.

La politica è ininfluente, comanda il Draghi di turno, comandano le oligarchie tecno-finanziarie, le lobby medico-farmaceutiche, i tromboni ideologico-culturali.

Questa politica svuotata di valori e di ideali, senza più statisti ma soubrette dell’avanspettacolo più becero e scadente, con leader buoni solo per i talk show televisivi asserviti all’establishment, al grande burattinaio della globalizzazione e del capitalismo che affonda le sue radici nel profitto economico, se la canta e se la suona senza i suoi burattini.

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