Il comizio di Conte sfascia l’Unità d’Italia e “riapre” una sola cosa: la campagna elettorale!

di Redazione. In questi terribili giorni di pandemia, senza che nessuno riesca a trovare una soluzione “vera”, che non sia quella di restare chiusi in casa sine die e di alleggerire il sovraffollamento delle terapie intensive del Nord Italia se non a botte di decessi con una tragica media di 600 morti al giorno, lo scenario italiano presenta le solite divisioni, infischiandosene del buon senso e dei ripetuti richiami a restare uniti e a remare tutti quanti nella stessa direzione almeno fino a quando tutto sarà finito.

Macchè! Questi se le suonano di santa ragione, pur di accaparrarsi qualche punto percentuale nei sondaggi!

La tregua armata, di cui il Capo dello Stato si era fatto garante, si rompe proprio la sera del Venerdì Santo, mentre gli italiani sono a cena costretti in casa da 34 giorni causa virus e mentre gli dicono che dovranno starci per almeno altre tre settimane. E così aspettando le notizie dei Tg e la Via Crucis a porte chiuse del Papa, si ritrovano sbattuto sullo schermo, in primo piano, un premier che soffia rabbia dalle narici del naso come un toro infuriato, che invece di spiegare i sacrifici di oggi e quelli di domani e di tranquillizzare sul futuro del Paese mai così incerto, attacca a testa bassa “due bugiardi seriali” come Matteo Salvini e Giorgia Meloni le cui “falsità e menzogne fanno del male al Paese e lo indeboliscono”.

Tutto è accaduto all’indomani di un Eurogruppo infuocato che sulla carta ha decretato la sconfitta della linea seguita dal premier che voleva gli Eurobond e invece gli hanno rifilato il Mes (Meccanismo europeo di stabilità). A questo punto l’opposizione, ma anche lo zoccolo duro dei 5Stelle, si è scatenata contro il presidente del Consiglio reo, in sede di trattativa, di averla lasciata vinta al fronte dei rigoristi, i quali hanno respinto l’ipotesi degli Eurobond e offerto lo strumento del Mes in formato light, ossia senza condizionalità solo per le spese mediche.

Conte, stretto all’angolo, ieri sera a reti unificate è sbottato: “L’Italia non ha bisogno del Mes” e “all’Eurogruppo non si è attivato” alcunché. “Noi ci stiamo battendo per avere un ventaglio di nuovi strumenti”, afferma Conte. “Gli altri Paesi hanno dovuto ammettere di lavorare già per lo strumento degli Eurobond”.

Poi l’attacco frontale a Salvini e Meloni, che non si addice certo nè alla situazione nè al ruolo istituzionale di un Capo di governo: “Sul Mes vedo che in Italia sin da questa notte si è levato un dibattito assai vivace che è importante ma è importante che si sviluppi con chiarezza e senza falsità. Con le menzogne rischiamo di compromettere la nostra forza negoziale, non si indebolisce il presidente del Consiglio Conte ma l’Italia”. A questo punto il premier alza il tiro e spara dritto al petto dell’opposizione: “Stavolta devo fare nomi e cognomi. Il Mes esiste dal 2012, non è stato attivato la scorsa notte come falsamente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora nel favore dell’ombra delle tenebre ma guarda negli occhi tutti gli italiani”. In ogni caso, ha concluso Conte, “il governo informerà il Parlamento” sul Mes e il pacchetto di misure dell’Eurogruppo.

Immediato il fuoco incrociato dell’artiglieria dei due leader chiamati in causa con “nome e cognome” da Giuseppe Conte.

Matteo Salvini su Facebook ha però replicato duramente: USARE la tivù di Stato per dire falsità e fare un comizio contro Salvini e contro le opposizioni è roba da REGIME, roba da Unione Sovietica. Perché non hanno bloccato il MES? Perché il PD vuole la tassa patrimoniale? Perché i 5Stelle vogliono ancora bloccare la TAV? Perché Leu vuole tassare la casa e i risparmi degli italiani? Dov’è la cassa integrazione promessa? Quando arrivano davvero i soldi? Che fine ha fatto il blocco dei mutui per chi è in difficoltà? Cosa fanno per aiutare chi non ce la fa a pagare affitti, rate e bollette? Perché non aiutano davvero partite IVA e autonomi? Quando arriveranno i soldi promessi alle imprese? Sempre colpa di Salvini??? Altro che “collaborazione”, che delusione signor Conte”. Poi l’affondo: “Chiamerò Mattarella!”.

Anche Giorgia Meloni non le manda a dire: “Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, indice una conferenza stampa pochi minuti prima dell’edizione più vista dei tg, trasmessa in diretta sulla prima rete del servizio pubblico, per accusare l’opposizione di dire menzogne, senza possibilità di replica e senza contraddittorio. Credo non si sia mai vista una cosa del genere nella storia della democrazia, e la dice lunga sulla tracotanza di questo Governo. Mi aspetto che la Rai mi dia possibilità di replica alla stessa ora, con lo stesso tempo e con la stessa visibilità. Il Presidente della Repubblica Mattarella non ha nulla da dire su questi metodi degni di un regime totalitario?”.

Anche Forza Italia sottolinea la caduta di stile del premier con le parole della capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini: Mentre gli italiani trascorreranno la Pasqua senza avere ricevuto un euro di quanto da lui promesso, il Presidente Conte preferisce buttare la palla in tribuna ed attaccare l’opposizione. Non più tardi di qualche settimana fa, il premier evocava Churchill chiedendo a tutti noi di collaborare nell’ora più buia e di essere responsabili nell’interesse del paese. Ci abbiamo creduto, e abbiamo portato con entusiasmo in parlamento le nostre migliori soluzioni: tutte respinte con perdite. Ora, a reti unificate, dopo avere annunciato tempi difficili e decisioni severe per il Paese, perde l’aplomb e si lancia in polemiche politiche di sapore personalistico. Una grave mancanza di rispetto nei confronti degli italiani. Dov’è finito l’interesse del Paese?“.

Dura, infine, anche la replica di Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia: In questo momento bisogna far prevalere l’interesse nazionale, il buon senso e il lavoro per tutelare salute e lavoro degli italiani. Quando si svolge un ruolo istituzionale è bene non fare polemica politica. Se io fossi stato presidente del Consiglio non avrei attaccato l’opposizione. In questo momento delicato bisogna dare prova di buon senso e dell’affidabilità. Gli italiani stanno vivendo un momento difficile e tutti dobbiamo dare prova di serietà e diventare dei punti di riferimento per i cittadini”.

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