di Yvan Rettore. In questo periodo sto assistendo all’ennesima sete di protagonismo di personaggi che, sfruttando il malcontento di determinate frange della popolazione, si affacciano chiedendo di rappresentarne le legittime rivendicazioni.
Ma la differenza sta nel fatto che non cerco mai le luci della ribalta perché ho sempre inteso l’attivismo come una serie di azioni da svincolare dai propri interessi personali.
In definitiva si tratta di individui mediocri, pieni di un ego smisurato ed incapaci di ascoltare veramente il prossimo che manipolano di continuo per riuscire ad averne un tornaconto.
Colui o colei che lotta per i diritti civili e sociali lo fa a prescindere dalla notorietà che può avere e personalmente provo una grandissima stima non verso coloro che si atteggiano a VIP del dissenso ma che verso quelle persone che agiscono spesso o esclusivamente nel silenzio dei media riuscendo con le loro azioni quotidiane ed il loro spessore comportamentale ad essere un vero esempio per la comunità che difendono senza se e senza ma.
Tutto l’opposto dei malati di protagonismo che soffrono appena i riflettori si spengono su di loro e che hanno un continuo bisogno di strafare per dimostrare di esistere.
Individui squallidi che pretendono perfino di diventare leader delle masse senza avere nessuna qualità per poterlo diventare perché è un ruolo innato che non tutti possono rivendicare di avere.
Sarà l’avanzare dell’età, ma pur dovendo a volte mostrarmi in pubblico per gli inviti che ricevo per la mia attività di scrittore ed il mio passato politico, non sono i momenti che amo di più perché preferisco di gran lunga il silenzio delle mie azioni alla sterilità di un’immagine da diffondere per scopi che non mi appartengono.
Fonte: https://yvanrettore.blogspot.com/2021/09/i-malati-di-protagonismo.html