di Antonello Laiso. Ancora Salvini che non solo ora, ma spesso cavalca quell’onda proficua di energia della protesta.
Del resto se andiamo indietro di un decennio e qualcosa in piu’ sembra che tale modus operandi sia radicato in quel Dna della Lega nord fin dalla sua apparizione e dai suoi primi convegni ristretti a quei pochi simpatizzanti di quella terra chiamata Padania.
Simpatizzanti che ancora ricordiamo spesso vestiti folcloristicamente come vichinghi alle rive di quel fiume Po’ quasi privatizzato e fatto loro prelevavano quell’ acqua di una assoluta purezza padana, non contaminata da quella politica nemica che con quella spada virtuale tratta di Alberto da Giussano combattevano.
Le cose non e’ che siano andate meglio quando in passato Bossi come senatore e capo indiscusso entro’ nel Governo come Ministro, sentiamo ancora gli eco di quei slogan tantissime volte riportati sulla stampa e in TV che non s’intendono ora riportare contro un Governo nel quale lo stesso Bossi era ministro.
E allora?
Questo sembra continuare anche se in forma soft adeguatasi ai tempi e quel europeismo un giorno si ed un altro no con Salvini.
La sua (ottima) e in questo merita complimenti demagogia popolare fa presa sulle quelle masse esasperate, ovvero in un tale momento, oggi su una protesta per un green pass che in questo momento di nuova ondata di questo virus e’ il mezzo non per ostacolare ne limitare quella indispensabile e dovuta ripresa dopo il buio di quei mesi, ma per agevolarla per tutelarla, in piena libertà individuale.
Quella libertà individuale che oggi non pone obbligo di vaccinarsi chi e’ no vax,e per scelta senza addentrarci in merito ,sarebbe troppo lungo trarre una quadra in quelle motivazioni di una scelta o meglio di una non scelta.
Le limitazioni, come le ostazioni certo che sono un limite a quella liberta’ personale e collettiva ma di certo non ci sono colpevoli ad esse se non questo virus, virus che tante vittime e contagi in tutto il mondo nonostante la grande risposta vaccinale, continua ad aggredirci e limitarci nella nostra vita quotidiana.
La storia ci insegna che tutte le mode passano, come i leader che cavalcando l’onda che pensano e promettono di risolvere tutti i problemi del paese a cui prima o poi si dovrà dare risposte in un contesto di crisi economica, ed in un contesto sociale quanto di piu delicati nella storia del nostro paese.
Quei movimenti esplosivi anche considerabili per un qualcosa che possa essere limitante che si creano di certo non andrebbero cavalcati, essi non sono ne quella ricetta di una pax sociale e se pure fossero quella ricetta che porta a casa qualche migliaia di voti in piu questi rischierebbero di minare una credibilita’ politica non solo fra gli stessi politici di un partito, non solo in una coalizione di un Governo del quale si fa parte, ma anche tra quei simpatizzanti i quali alla fine guarderanno quelle carte scoperte di un bluff su quel tavolo.
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