Gli stipendi dei lavoratori scendono. I profitti delle aziende salgono!

Stando ai dati diffusi dalla Bce, nel corso del 2022 l’incremento dei profitti aziendali ha largamente sopravanzato quello degli stipendi. Le imprese stanno aumentando i prezzi più dell’incremento dei costi, mentre stipendi e pensioni devono rincorrere il caro vitai senza mai rifiatare, senza mai prendere una boccata d’ossigeno!

Anche la presidente Lagarde ha ammesso che “finora i salari reali sono diminuiti notevolmente, mentre i margini di profitto delle imprese sono aumentati in molti settori”.

Ma non c’è trippa per gatti, secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che sulla temuta spirale inflazionistica prezzi-salari, ha detto: “L’aumento del costo dell’energia è stata una tassa e questa tassa non la possiamo rinviare dove è venuta, possiamo accomodarla molto rapidamente a livello di area, in alcuni casi è più difficile in altri è più costoso quindi ci possono essere distribuzioni del reddito e interventi di finanza pubblica a favore di coloro che sono più colpiti, ma bisogna evitare che ci sia una rincorsa tra prezzi e prezzi e prezzi e salari e le aspettative di inflazione si scostino dal 2% nel medio periodo, perché se si scostano verso l’alto quello è il punto di riferimento a cui tutti i prezzi e le retribuzioni tenderanno ad adeguarsi”.

Insomma, per Visco il peso dell’inflazione devono sopportarlo i lavoratori e gli stipendi non devono salire. 

Ricordiamo, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che l’Italia è l’unico paese dell’Ocse in cui i salari sono gli stessi di 30 anni fa.

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