Francesco: per Dio nessuno è straniero. Il Papa fa il suo mestiere, ma il governo che fa?

di Redazione. In fatto di migranti ognuno è libero di pensarla come vuole, dacchè non ci risulta che nessuno abbia mai accolto a casa sua, ovvero nella propria abitazione, un migrante, se non come badante o come domestica, come pure non ci risulta che chicchessia abbia mai ricacciato da dove è venuto alcuno di questi poveri disgraziati.
Quindi ognuno è libero di dire quello che pensa, ovvero se è per l’accoglienza di tutti o di nessuno, per l’accoglienza di un numero di migranti proporzionato alle nostre reali possibilità, per chiudere i porti, per aiutarli a casa loro, per affondare barconi e barchini, ecc, ecc.
Fintanto che restano pensieri, parole e opinioni, non fanno del male o del bene a nessuno. Anche perchè la vita reale non è un talk show e quel che occorre per mutare lo stato delle cose sono i fatti e non certo le chiacchiere. E di fatti se ne vedono ben pochi.
Così è del tutto normale che il Papa faccia il suo mestiere, predicando fratellanza, uguaglianza e accoglienza per tutti, anche perché le sue restano solo delle ‘sante’ parole e poco di più! Ciò che non è normale, invece, è un governo che ignora completamente il suo di mestiere: governare, amministrare e dare soluzioni ai problemi delle persone.
Un fatto solo è certo. Il fenomeno migrazione è completamente fuori controllo sia per quanto riguarda gli sbarchi, sia per quanto riguarda l’accoglienza, sia per quanto concerne l’integrazione ed il controllo di coloro che ogni giorno entrano nel nostro paese e non solo via mare, ma da ogni dove e con ogni mezzo. Ma il “fatto” è soprattutto che non si sono registrati quei numeri in termini di rimpatrio dei clandestini annunciati dal Ministro dell’Interno in campagna elettorale. Tante promesse son state fatte, ma basta guardarsi intorno per realizzare che sono state ampiamente disattese. E i fatti lo testimoniano.

Rivolta e fuga dal Centro di permanenza per i rimpatri di Ponte Galeria (Roma). Una dozzina di immigrati venerdì sera, a seguito di una rivolta sono riusciti a fuggire dal Centro di permanenza per i rimpatri di Ponte Galeria sfondando porte e scavalcando recinzioni, dileguandosi tra le campagne circostanti il centro. I migranti lamentavano che il cibo non era buono, accusando anche che fosse scaduto, e che avevano pochi cellulari a disposizione. Nella confusione della rivolta sono fuggiti una dozzina di migranti e sono scattate le ricerche.

Mini sbarchi di migranti a Lampedusa. Una piccola imbarcazione è stata intercettata intorno all’una dalla motovedetta dei carabinieri a circa un miglio dalla costa con 19 persone a bordo, tutte di origini tunisine. Gli extracomunitari sono stati trasbordati su una motovedetta della Guardia Costiera e accompagnati in porto da dove sono stati trasferiti nel centro di accoglienza di Contrada Imbriacola. Ieri sera altri 10 migranti erano stati bloccati a terra dopo essere approdati con un barchino a Cala Galera.

Intanto il Papa celebra in Vaticano la messa nel sesto anniversario della sua visita a Lampedusa. I migranti “sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie! Non si tratta solo di migranti. Nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata” ha detto il pontefice nell’omelia. “I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati” e “si tratta di una grande responsabilità, dalla quale nessuno si può esimere” ha ribadito Francesco. E’ Dio stesso ad avere rivelato “la necessità di un’opzione preferenziale per gli ultimi, i quali devono essere messi al primo posto nell’esercizio della carità”. Per Dio ‘nessuno è straniero’ o ‘escluso’.

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