Finiamola di contrapporre i “garantiti” ai “non garantiti”!

di Redazione. Vanno bene, anzi vanno benissimo e ce ne vorrebbero ancora tanti di più di aiuti, ristori e sostegni, chiamateli come vi pare, alle famiglie, alle imprese, alle partite Iva in reale difficoltà. E ci mancherebbe il contrario. Fondamentale è però che quei soldi – che prima o poi dovremmo restituire con tanto d’interessi a chi ce li ha prestati – vadano a finire nelle tasche giuste, ovvero di chi ne ha veramente bisogno.

La contrapposizione tra i cosiddetti “garantiti”, ovvero i lavoratori dipendenti e i pensionati, che comunque vada, anche in tempi di pandemia, possono sempre fare affidamento su un’entrata “garantita”, e i “non garantiti”, ovvero coloro che se si fermano non incassano, deve finire, perchè è una polemica del tutto pretestuosa. 

Chi intraprende la libera professione o chi si mette in proprio sa bene a cosa va incontro quando decide di mettere sù un’attività: può andare bene o può andare male, e il successo dipende da tante variabili, anche se quella del Coronavirus era del tutto fuori da ogni più logica previsione.

Come altrettanto bene sa cosa gli tocca, colui che decide di andare sotto padrone: potrà contare soltanto sulla sua busta paga (pochi, maledetti e subito!), ma senza particolari ‘entusiasmi’, insomma senza alcuna possibilità, magari un giorno, di potersi arricchire.

Quindi finiamola con il dividere gli italiani, col metterli gli uni contro gli altri, anche perchè quando tutto sarà finito, quando saremo fuori dalla pandemia, si tronerà a discutere a parti invertite: con il lavoratori dipendenti e i pensionati che riprenderanno a lamentarsi perchè pagati troppo poco e tassati sempre fino all’ultimo centesimo e le partite Iva che riprenderanno ad incassare come e più di prima senza dividere i loro utili con chi se la passa peggio!

Anche perchè, a bocce ferme, quando saremo finalmente fuori dal tunnel, ognuno sarà libero di scegliere se continuare a fare il dipendente oppure l’imprenditore di se stesso. Anche se non risulta che un libero professionista, un artigiano o un imprenditore abbia mai lasciato la sua attività in cambio del cosiddetto posto fisso. Mentre al contrario, di impiegati e dipendenti che hanno lasciato il posto fisso per mettersi in proprio la storia d’Italia ne è piena!

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