Di Maio, la caduta delle Stelle. Salvini, l’astro nascente.

di Redazione. Dalla Sardegna, dove ancora scorrono fiumi di latte versati dai pastori in segno di protesta per un prodotto che gli viene pagato quattro soldi, arriva il dato delle elezioni Regionali che conferma il forte astensionismo e la disaffezione per ‘questa politica’. All’incirca un sardo su due è rimasto a casa, preferendo disertare il voto. E chi si è recato al seggio ha confermato l’ascesa della Lega, la ripresa del Centrosinistra, ma soprattutto il calo dei 5stelle.

Un fallimento, quello pentastellato, che non è circostanziato alle recenti consultazioni elettorali, prima in Abruzzo e adesso in Sardegna, dacchè, stando ai sondaggi, il crollo dei 5stelle si starebbe consumando a livello nazionale.
Un crollo riconducibile alle speranze prima accese e poi immediatamente spente dai pentastellati che, quando erano opposizione, avevano promesso di cambiare l’Italia, di tagliare le auto blu e i privilegi della casta, di aprire il Parlamento come una scatola di tonno, ma che poi, alla prova del governo, hanno fornito soltanto dimostrazioni d’incoerenza, d’incompetenza e d’incapacità allorquando si è trattato di affrontare le gravi problematiche che attanagliano il Paese, forse perchè più grandi di loro.
Troppe contraddizioni, troppe rinunce, troppi dietrofront, troppi ‘No’ alle grandi opere e troppi ‘Sì, Signore’ all’alleato di governo. E poi l’esperienza fallimentare di Roma: dopo tre anni, il nulla! La Capitale d’Italia, con i 5stelle in Campidoglio, sta peggio di prima.
E gli italiani, voltano gabbana. Dismettono le 5stelle e salgono sul ‘carroccio’! L’italiano è fatto così. Si lascia ‘ammaliare’ dalle facili promesse. Se gli prometti ciò che vuole ti porta sull’altare. Ma se poi non mantieni quello che gli hai fatto credere, ti rigetta nella polvere.
Ieri è toccato a Renzi, oggi a Di Maio e domani, statene pur certi, potrebbe toccare anche all’invincibile Salvini, qualora le sue promesse dovessero restare solo chiacchiere da bar dello sport che catalizzano le attenzioni di chi vede in lui la speranza per una ripresa italiana basata sull’identità nazionale e sul privilegio negato a chi non è italiano. Per il momento il leader della Lega raccoglie i frutti della sua azione politica rivolta a limitare gli sbarchi sulle nostre coste e succhia consensi a FI e M5s.
Ma il risultato di queste consultazioni elettorali deve essere guardato con attenzione anche dal leader della Lega, che con il M5s è al governo dell’Italia. L’effetto contagio potrebbe essere devastante. Infatti, quando la rabbia degli italiani delusi avrà consumato i 5stelle, quando finirà l’effetto migranti, il rischio è che il Carroccio faccia la stessa fine dei grillini.
IL M5S PERDE VOTI: UN ELETTORE SU TRE È PASSATO A SALVINI. Uno studio sulla composizione sociodemografica dell’elettorato, realizzato da AnalisiPolitica e pubblicato dal quotidiano Libero, sottolinea quanto l’elettorato del Movimento 5 Stelle stia cambiando profondamente ‘bandiera’: nel corso dell’ultimo anno infatti il M5S ha perso una buona parte dei suoi elettori che si sono spostati sulla Lega, un fenomeno che vede protagonisti soprattutto elettori giovani, istruiti e meridionali.
“Nel complesso, tra gli elettori che hanno abbandonato i grillini oltre uno su tre (il 35%) è passato con Salvini. Al Pd arrivano solo le briciole (2%) e poco di più tocca ai partiti alla sinistra dei dem (4%). Il grosso di chi non sceglie la Lega si rifugia invece nel non voto (24%) o rimane nel limbo degli indecisi (35%)”, si legge.
“Tra chi ha deciso di mollare i pentastellati, gli under 35 rappresentano il 43% (mentre sono il 29% degli italiani rimasti fedeli ai Cinque Stelle). Oltre il 40% dei nuovi elettori leghisti appartiene infatti a questa fascia d’eta”, prosegue l’analisi che spiega anche come “viene da Sud e Isole ben il 60% dei transfughi M5s. E, di contro, viene da qui il 37% dei neo-salviniani”.
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