Dalla Lega di Bossi del “Ce l’ho Duro!”, a quella di Salvini del “Ce l’ho Durigon!”.

di Enrico Panozzo. Metti un certo Claudio Durigon in parlamento e dagli un po’ di potere, e vedi cosa ti combina. Prima si fa pizzicare con la frase vanto “Quello che fa le indagini, il generale della Guardia di finanza, sulla Lega lo abbiamo messo noi” in chiaro riferimento ai 49 milioni fatti sparire da suo partito. Poi probabilmente non contento della sua onnipotenza, ad un comizio elettorale nella sua Latina, si lascia andare ad una proposta a dir poco discutibile. Quella di rimuovere l’intitolazione di un parco della città ai magistrati uccisi dalla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e ripristinare la vecchia denominazione, a favore di Arnaldo Mussolini.

Chi è il signor Durigon? Intanto possiamo dire, senza dubitare, che è un fedelissimo del leader della lega Matteo Salvini, (viste le dichiarazioni) poi lo si può chiamare anche ”mister quota 100″ visto che è l’ideatore della riforma che ha “smontato” la legge Fornero, ma che però a fine anno chiude. Ma la sua carriera politica inizia come sindacalista di destra nell’UGL diventando il vice segretario nel periodo dal 2014 al 2018. Nel 2018 abbraccia i colori e il pensiero della Lega diventandone un fedelissimo, fino ad entrare sempre nel 2018 nel primo governo Conte (Lega-5stelle) come sottosegretario di stato al ministero del lavoro e delle politiche sociali. Incarico che ha svolto fino alla caduta del governo. (settembre 2019). Vi ritorna nel 2021 nel governo Draghi sempre come sottosegretario di stato, ma al ministero dell’economia, e delle finanze.

Fonte: https://ciaovecio64.altervista.org/lega-ce-labbiamo-durigon/

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