Covid-19. L’Italia è pronta a svoltare dalla pandemia all’endemia?

Basta. Non se ne può più! Guardare la televisione è diventato puro autolesionismo. Non fanno altro che farci vedere aghi che infilzano braccia nude, tamponi che trapanano nasi e bocche spalancate, e poi giù a parlare di covid, pandemia, vaccini, novax, tamponi e mascherine… 24 ore su 24. Ormai sono due anni che conviviamo con il virus che a quanto pare si sarebbe anch’esso ‘stancato’, tant’è che a dire degli esperti sarebbe sì più contagioso, ma depotenziato e quindi meno ‘cattivo’.

Stiamo gradualmente passando dalla pandemia all’endemia, ovvero da una malattia letale che uccideva i contagiati più fragili, ad una malattia più lieve ‘tamponata’ dai vaccini.

Diciamo, quindi, che, grazie ai vaccini e al buon senso di milioni di italiani, ne stiamo uscendo…
Il virus – per chi si è vaccinato – si sta “raffreddorizzando”. 

La scienza, seppure tra mille contraddizioni, alla fine ci sta traghettando sull’altra sponda della pandemia, quella dell’endemia dove ormai i tamponi per sapere se si è positivi al virus contano poco e niente, dal momento che non ha più senso sapere tutti quelli che hanno contratto la malattia: tanto prima o poi saremo tutti infettati, ma asintomatici e non più in pericolo di vita se vaccinati.

Insomma, non ha più senso tamponare gli asintomatici per contare ogni giorno centinaia di migliaia di positivi, ma invece bisognerebbe concentrare energie e risorse su chi ha i sintomi del Covid, così come si fa con l’influenza. In altre parole, dobbiamo imparare a gestire la pandemia come un’influenza.

Oltre il 90% degli italiani si sono vaccinati o sono guariti dall’infezione e con l’aumento esponenziale dei contagi centinaia di migliaia di persone si stanno ogni giorno proteggendo anche in maniera naturale dall’infezione.

Siamo quindi vicino all’immunità di gregge. 

Non hanno più senso le “chiusure” e i “catastrofismi”. Il peggio è passato, e bisogna gradualmente tornare a vivere.

Il governo, pertanto, deve avere il coraggio e la capacità di mettere i cittadini in sicurezza e nelle condizioni di tornare alla normalità, potenziando il trasporto e la sanità pubblica, tutelando il lavoro e l’istruzione, riformando un paese impantanato nelle sabbie mobili di leggi e leggine, decreti e decretini, lacci e lacciuoli, che non fanno altro che complicare la vita in un modo che non è più sostenibile.

Basta chiacchiere. E’ ora che il governo investa i denari che l’Europa ci sta ‘prestando’ in infrastrutture ed energie rinnovabili.

Basta piangersi addosso. E’ il momento di rimboccarsi le maniche e di mettersi al lavoro, tutti quanti!

 

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