Coronavirus. Ha da passà ‘a nuttata!

di Redazione. Piove sul bagnato… e ci mancava pure il Coronavirus a darci il colpo di grazia! Prima della “peste gialla” avevamo un Pil che stazionava intorno allo zero virgola. Eravamo un paese avviato alla recessione in tutti i sensi, sia economica che di “sistema”… oggi ci siamo dentro fino al collo, siamo al game over!

L’Italia ferma la sua locomotiva, il Nord laborioso e produttivo, e appresso al Nord si ferma tutto il treno-Italia!

Chiudono le scuole di tutta Italia, ma resta aperto tutto quanto il resto, dagli uffici pubblici alle metropolitane. L’unica voce che arriva dalla scienza è di lavarsi le mani e di mantenersi alla distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo dalle altre persone!
Milioni di turisti preferiscono restarsene a casa loro, lontani chilometri e chilometri dal Belpaese. Altro colpo mortale inferto ad una economia moribonda che campa soprattutto di turismo.

Politici, virologi, professoroni, opinionisti e tuttologi di ogni dove inanellano gaffe una dietro l’altra! Brancolano nel buio, ma qualcosa devono dire, quando forse la migliore risposta sarebbe quella di parlare poco e lavorare tanto!
Prima scambiano il Coronavirus per una banale influenza, poi chiudono mezzo Nord Italia, gli stadi e le scuole di tutta Italia, ma lasciano aperte stazioni, metropolitane, uffici pubblici, supermercati, bar, ristoranti, centri commerciali, ecc, ecc.
Insomma, l’Italia chiude in maniera schizofrenica. Del resto noi non siamo la Cina e le decisioni che riusciamo a prendere sono sempre a metà, né carne né pesce!

Il Presidente della Repubblica, tirato per la giacchetta, interviene a reti unificate per richiamare all’unità nazionale. Ma in realtà il primo a non crederci è proprio lui!

Il Coronavirus stigmatizza, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, che siamo un Paese eternamente diviso e divisivo, incapace di fare squadra anche nei momenti peggiori. Passato lo spavento iniziale, torniamo ad essere il Paese dei campanili, da sempre diviso su tutto – Bianchi e Neri, Guelfi e Ghibellini, Fascisti e Comunisti, Laziali e Romanisti – dove ognuno pensa al proprio orticello.

La priorità delle opposizioni è di far cadere il Governo, per prenderne il posto.
La priorità del Governo è di restare lì per tutta la legislatura, per non perdere il posto.

E i cittadini cosa fanno? Quelli che non stanno in quarantena, incrociano le dita e portano i figli dai nonni perché le scuole sono chiuse, ma loro devono comunque andare a lavorare, a fare la spesa, a pagare le bollette, a prendere i mezzi pubblici dove la massima distanza di sicurezza consentita dagli altri passeggeri è di appena qualche millimetro e si lavano di continuo le mani. Perché tanto… ha da passà ‘a nuttata! E quando sarà tutto finito – e speriamo che lo sia al più presto e con il minor danno possibile – ci ritroveremo a dover pagare il conto, un conto ancora più salato!

I governi cambiano, ma la musica resta sempre la stessa: un paese vecchio che cade a pezzi, nonostante la valanga di tasse pagate dai “soliti fessi”!

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