Infatti il cioccolato soffre le alte temperature e l’umidità. Il calore scioglie il burro di cacao, fenomeno che causa una sorta di patina biancastra sulla superficie e che, pur non compromettendo il gusto, indica però che l’alimento sta iniziando a deteriorarsi. Anche l’umidità è un nemico del cioccolato perché altera gli zuccheri e li fa affiorare all’esterno sotto forma di cristalli. Altri elementi in grado di alterarne la caratteristiche sono gli odori forti.
Per questi motivi, bisognerebbe riparare il cioccolato da luce, caldo e umidità. Il luogo perfetto per la conservazione dovrebbe avere una temperatura compresa tra i 10° e i 18° gradi e un’umidità tra il 20% e il 50%. L’ideale è quindi una dispensa fresca e asciutta, lontana dai fornelli della cucina e da altre fonti di calore. Per conservare il cioccolato al meglio, il frigorifero dovrebbe essere evitato, perché è un luogo umido, caratterizzato da forti odori.
Se tuttavia fa troppo caldo e il cioccolato rischia di sciogliersi, la scelta del frigo diventa l’unica possibile. In questo caso, il cioccolato va avvolto in carta di alluminio, messo in un sacchetto per alimenti e chiuso in un contenitore ermetico, per evitare che assorba umidità e odori. Prima di consumarlo sarà meglio tenerlo a temperatura ambiente per qualche ora permettendogli di riacquistare la sua naturale fragranza.
Così conservato il cioccolato fondente può durare anche 2 anni, quello al latte 1 anno, mentre la versione bianca solo 6 mesi.