di Redazione. Oggi è il venerdì dei “Gretini” di tutto il mondo: la manifestazione “Fridays for Future”, infatti, è globale. Un’ola green innescata da Greta Thunberg, che però ignora i 500 scienziati che hanno firmato una lettera contro l’allarmismo climatico, nella quale spiegano che non è in corso nessuna emergenza apocalittica, nessuna fine di questo “sporco” mondo e che quanto sostenuto dalla 16enne paladina dell’ambientalismo, ovvero la teoria del riscaldamento globale antropico – cioè causato dall’uomo – non è in verità basato su alcuna verità scientifica.
L’89% degli italiani crede che il riscaldamento globale sia un’emergenza e che possa diventare estremamente pericoloso. Lo rivela un sondaggio commissionato dalla ong ambientalista Hope Not Hate e condotto dalla società Focaldata in 8 paesi del mondo (USA, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Polonia, Canada, Brasile).
Insomma, consumano, sporcano e inquinano senza se e senza ma, consapevoli d farlo, ma poi pensano che una entità astratta come lo Stato, la politica o chissà quale altra organizzazione mondiale metta tutto a posto con un colpo di bacchetta magica! La vecchia storia di chi pretende la botte piena e la moglie ubriaca!
Comunque, in Italia, l’89% degli intervistati ritiene che il mondo sia di fronte ad un’emergenza climatica e, a meno che le emissioni di gas a effetto serra non diminuiscano notevolmente nei prossimi anni, il riscaldamento globale diventerà estremamente pericoloso. L’85% concorda sul fatto che l’Italia stia già vivendo condizioni atmosferiche più estreme quali ondate di caldo, tempeste, siccità e alluvioni a causa del cambiamento climatico, e l’83% ritiene che il cambiamento climatico sia una minaccia concreta per la gente comune in Italia.
Nel nostro paese, il 67% non crede che il governo italiano stia facendo abbastanza per affrontare il cambiamento climatico e il 64% sarebbe più propenso a votare per un partito o candidato politico che dichiari d’impegnarsi per ridurre a zero le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050.
Per concludere, l’italiano non s’impegna in prima persona a migliorare la qualità della vita, evade il fisco, sporca, inquina, ma pretende dal governo un paese migliore!