di Redazione. La fede di Alessandro Sallusti nei confronti di Forza Italia e di Silvio Berlusconi è ammirevole, quanto smisurata, quando scrive sulle pagine di Libero: “Salvini può farcela solo con una squadra in cui la componente moderata – al dilà del suo apporto numerico più o meno rilevante – non sia da lui ridotta a comparsa ma valorizzata in prima linea”.
Come scrive il Direttore, la “componente moderata” – alias Forza Italia – è gravemente malata, e la sua è una patologia di non poco conto. Una grave malattia riconducibile al declino del suo leader ormai ben oltre il tramonto e ad una classe dirigente che ad oggi non ha ancora saputo esprime una valida alternativa alla leadership dell’uomo di Arcore. Una malattia che è stata presa sottogamba e mai affrontata con cure mirate ed efficaci in grado di guarire il “malato”.
Ora rivolgersi a Matteo Salvini per “valorizzare in prima linea” Forza Italia è come chiedergli di emulare il miracolo della resurrezione di Lazzaro.
A parte il fatto che Matteo Salvini non è Gesù Cristo, nonostante il filo diretto che lo Lega alla Madonna non pensiamo che il buon Matteo abbia alcuna intenzione di rivolgere le sue preghiere alla Beata Vergine Maria affinchè interceda per rianimare chi potrebbe – una volta miracolato – ricacciarlo nelle retrovie del centrodestra.
La “componente moderata” – ammesso e non concesso che Matteo Salvini sia un ‘pericoloso rivoluzionario’, brutto, cattivo, razzista, fascista e nazista, come vorrebbero far credere i ‘sinistri’ – è stata ridotta a “comparsa” nella coalizione del centrodestra dal voto degli italiani che hanno dato le loro preferenze in primis alla Lega, quindi a Fratelli d’Italia e amarus in fundo a Forza Italia.
La “prima linea” reclamata dal carissimo Direttore – al quale porgiamo un affettuoso saluto – i ‘forzisti’ se la devono guadagnare sul campo, nella cabina elettorale, e non piatirla da Matteo Salvini!
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E’ bello che si cresca tutti insieme ma poi la parola spetta al popolo, non ad altri.