Brexit, l’Inghilterra saluta la Ue e se ne va!

di Redazione. Pensare ad una Unione Europea senza la Gran Bretagna è come per un maratoneta sperare di vincere una corsa senza un gamba!

A dire il vero il Regno Unito non ha mai creduto in questa Ue, tant’è che a differenza di tutti gli altri stati membri se ne è stato con un piede a Bruxelles e con l’altro oltremanica, tenendosi ben stretta la propria moneta: la sterlina! E quando ha capito che per il Regno di Sua Altezza la regina Elisabetta non c’era più alcuna convenienza a stare unito con Francia, Germania, Spagna, Italia, ecc, ecc, ha ritirato anche l’altro piede preferendo rinchiudersi nel proprio orticello a curare i propri interessi.

Questa Europa così come è stata concepita – fondata su Banke, fiscal compact e finanza, con politiche economiche che hanno affamato i popoli – è un’Europa senza anima, una Unione che non funziona e che adesso orfana di una delle maggiori potenze del Vecchio Continente, funzionerà ancora di meno!

I motivi del fallimento europeo sono ben noti a tutti e certamente devono essere stati ancora più evidenti per gli inglesi se hanno deciso di fare le valige e tornarsene a casa loro.

Così dopo quasi mezzo secolo finisce il matrimonio d’interesse tra Londra e Bruxelles.

La Brexit è ormai una realtà. L’Union Jack e la bandiera azzurra con le stelle europee si separano, ammainate nei rispettivi palazzi del potere, fra i festeggiamenti colorati e il boato del popolo euroscettico riunito in folla a Londra.

Il suggello del Brexit Day è arrivato dall’uomo che in questi mesi è riuscito far saltare il banco e a mettere fine allo stallo: Boris Johnson.

In un messaggio alla nazione il primo ministro ha fatto sfoggio di ottimismo: “La strada della Ue non era più la nostra. Lasciare l’Europa per noi è una meravigliosa speranza. L’alba di una nuova era, che non segna una fine, ma un inizio”. 

Insomma, gli inglesi sono inglesi, non si sentono europei e mai avrebbero potuto e voluto esserlo. Loro, sono inglesi, punto e basta.

Noi italiani, invece, che non sappiamo mai da che parte stare e dove andare, restiamo in questa Ue a farci spolpare fino all’ultimo respiro o almeno fino a quando Francia e Germania non decideranno di far saltare tutto e di andarsene via, pure loro.

Ma finchè gli conviene, finchè ci sarà ancora una goccia di sangue da spremere da questa Ue, tedeschi e francesi rimarranno a Bruxelles a dettare legge e a fare i propri interessi a discapito delle altre nazioni.

E a noi italiani – alla fine di quei conti che sono sempre in rosso – va bene anche così.

Perché alla fin fine… una volta che ci hanno piegati a campare con quello che la Troika, di concerto con i governanti di casa nostra, ha deciso di lasciarci in tasca riusciamo a sopravvivere anche benino, anzi taluni persino “benissimo”!

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