Berlusconi è il passato. Adesso è il momento di guardare avanti.

di Redazione. Se un paese, martoriato da una crisi economica senza fine, con un debito pubblico pro-capite di ben oltre 40mila euro, con una classe dirigente che non sa guidare neppure un triciclo e con questo stramaledetto Coronavirus che gli ha dato il colpo di grazia, sta ancora lì a parlare di Silvio Berlusconi, uno che ha fallito in politica in quanto non ha fatto nulla di nulla per il bene del paese, ma solo per le sue aziende, allora vuol dire che è per davvero un paese finito!

L’apertura di Silvio Berlusconi al governo, che gli è costata tre deputati passati da Forza Italia alla Lega, è l’ennesima mossa dell’uomo di Arcore per mettere al riparo le proprie aziende da eventuali attacchi, una sorta di assicurazione sulla vita delle aziende di famiglia!

Ma nei prossimi anni, quando il paese sarà chiamato ad affrontare problemi drammatici per ricostruire un tessuto sociale ed economico devastato, questo dovrà farlo – se non altro per ovvie ragioni anagrafiche – senza l’ex Cavaliere.

Berlusconi già adesso, con percentuali di voto ridotte ad una sola cifra, politicamente conta poco e niente, e in prospettiva conterà meno di zero.

E allora, quando si tratterà di mettere a punto programmi e strategie di politica economica e sociale per ricostruire il paese, l’attuale maggioranza di governo farebbe bene prima a chiarirsi con se stessa o con le sue varie anime e poi a cercare di capire se la destra di Salvini e della Meloni hanno qualche buona soluzione da proporre per uscire fuori dal tunnel e su questa aprire un confronto civile, democratico e soprattutto costruttivo per il bene dell’Italia e degli italiani tutti.

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