di Yvan Rettore. Ho letto che ieri sera alcune persone hanno tifato per la Germania nella partita degli Europei di Calcio contro l’Ungheria solo perché alla testa di questo Paese c’è un certo Orban che si sta applicando nel fascistizzarlo senza tregua.
A parte il fatto che confondere tutti gli ungheresi con la megalomania di questo novello “Mussolini” in salsa magiara è un insulto gratuito fondato su una banale quanto ridicola generalizzazione, rimane il fatto che quella di ieri sera era una partita di calcio e non un confronto bellico tra due nazioni!
Otto anni prima a riuscirci per la terza volta era stato lo stellare Brasile di Pelé e anche in quel caso a Brasilia comandavano ancora i militari.
E che dire della meravigliosa Ungheria di Puskas che fece venire i sorci verdi alla Germania a Berna nel Mondiale del 1954, prima di cedere alle “anfetamine” di cui erano pieni zeppi mezza dozzina dei giocatori teutonici in campo.
Ma anche nella Storia dei campionati europei di calcio, ci sono state imprese analoghe con le vittorie dell’Unione Sovietica di Jascin nel 1960, della Spagna “franchista” di Suarez nel 1964 e della sorprendente Cecoslovacchia “comunista” di Panenka e Nehoda nel 1976 conttro una fortissima Germania Ovest.
Mettersi a guardare invece una partita tifando unicamente una squadra per ragioni politiche mortifica il calcio stesso, perché lo sport è un’altra cosa e non può essere confuso e nemmeno ridotto con chi è al potere in modo illegittimo in quel momento in uno dei paesi la cui Nazionale è in campo.
Fonte: https://yvanrettore.blogspot.com/2021/06/basta-usare-il-calcio-in-chiave-politica.html