Il malcontento, iniziato nel primo pomeriggio, è montato con il passare delle ore. In strada sono scese circa 300 persone, tra cui anche anziani. Con il passare del tempo la rabbia è salita. I residenti hanno creato una sorta di barricate con i cassonetti dei rifiuti, posizionati al centro della strada, rovesciati o dati alle fiamme. Sul posto la polizia in tenuta anti sommossa. Alcuni hanno poi bloccato la consegna dei pasti all’interno del centro da parte di un addetto. I panini che dovevano esser consegnati sono caduti a terra e sono stati calpestati dai manifestanti, perché non potessero più essere forniti ai nomadi.
La protesta è scattata con l’arrivo delle prime famiglie dal centro d’accoglienza di via Toraldo a Torre Angela nella struttura di via dei Codirossoni, vincitrice di un bando europeo. Ad accogliere i rom, una settantina, scortati dalle forze dell’ordine, una folla di residenti inbufaliti.
Nella notte un lungo vertice in Municipio ha portato alla svolta. Le proteste dei cittadini hanno così colto nel segno: i 70 nomadi verranno ricollocati in altre strutture di Roma. A deciderlo sono stati il presidente delVI municipio, Roberto Romanella, il capo di gabinetto di Virginia Raggi, Stefano Castiglione e la dirigente dell’Ufficio rom. Tra sette giorni la questione dovrebbe essere risolta. Altrimenti, promettono gli abitanti, potrebbe riesplodere il dissenso.