A me, questa legge, non sta bene, ma benone! Così come alla stragrande maggioranza dei miei colleghi che ogni giorno che Dio ha fatto si recano puntuali a lavoro per svolgere le mansioni assegnate, al meglio delle loro possibilità e dei mezzi forniti dall’Amministrazione. Noi – ‘comuni impiegati’ – ci assentiamo dalla scrivania solo per espletare i bisogni fisiologici e per prendere un caffè alle macchinette. Stop!
Da qui un ‘comune impiegato’ non scappa: Entra alle otto di mattina ed Esce solo alla fine dell’orario di servizio o per la pausa pranzo!
Questa è la regola, confermata purtroppo da troppe eccezioni!
E la legge su “impronte e videosorveglianza” saprà essere uguale per tutti? In uno Stato di diritto “la legge è uguale per tutti”, nessuno escluso. Anche la legge sui controlli della presenza in ufficio del personale sarà uguale per tutti, senza discriminazioni, favoritismi o privilegi ed esenzioni? Le “impronte digitali” serviranno anche a controllare i dirigenti che “dovrebbero” essere i primi a dare il buon esempio, per poi proseguire con le segreterie particolari, per finire con i poliziotti che svolgono funzioni amministrative come noi tutti impiegati civili e che stanno gomito a gomito con noi dietro una scrivania, invece di effettuare il proprio servizio nelle strade per il controllo del territorio?
Certo che vanno bene i controlli, specie per chi non ha nulla da nascondere, ma se controllo deve essere, allora deve esserci per tutti.
Ahimè, qui da noi – pur lavorando nello stesso dicastero – continuano ad esserci figli e figliastri.
Non vorremmo che anche stavolta fatta la legge (prese le impronte digitali), trovato l’inganno (le famigerate ‘eccezioni’ che entrano ed escono dagli Uffici come e quando gli pare e piace)!