di Redazione. Se il “Cenone di Natale”, lo “Shopping Natalizio” e il “Trenino di Capodanno”, oggi come oggi, rappresentano il problema dei problemi per gli italiani, allora vuol dire che non è vero che stiamo attraversando la crisi sanitaria, economica e sociale più drammatica mai registrata dal dopo guerra ai nostri giorni! Allora vuol dire che non abbiamo capito niente!
Personalmente non ci spaventa più di tanto un “Natale responsabile e rigoroso”, con qualche regalo in meno sotto l’albero ed una tavolata limitata ai parenti più stretti, se questo sacrificio significa liberarsi quanto prima e col minor danno dal virus maledetto.
L’importanza della convivialità con amici e parenti, la voglia di divertirsi in un momento come quello natalizio e il peso degli interessi economici e commerciali in giorni propizi al consumo come quelli che ruotano intorno alle prossime festività, non devono assolutamente farci abbassare la guardia: Natale e Capodanno non possono essere un altro “liberi tutti” come scelleratamente accaduto questa estate, altrimenti ci ritroviamo la terza ondata.
Insomma, se il prezzo da pagare per limitare i danni del Covid19 è quello di restare chiusi in casa con i nostri affetti più cari, non ci spaventa più di tanto.
Allora sì che ci sarà da preoccuparsi seriamente.
Perchè quel prezzo, per noi cittadini che campiamo di stipendio e di pensione, sarà altissimo!