Viaggi eco: dal Costa Rica a Seoul passando per Zurigo, le mete più green.

di Vania Statzu. State guardando con tristezza fuori dalla finestra di casa o dell’ufficio sognando spiagge deserte e natura incontaminata? Anelate a Maldive o Seychelles o a qualche atollo caraibico? Avete mai pensato di andare in Costa Rica? Questo piccolo e quasi dimenticato stato dell’America Centrale – 4,7 milioni di persone su una superficie di soli 51.000 chilometri quadrati – è un piccolo gioiello della sostenibilità.

La lussureggiante vegetazione delle sue foreste e la sua biodiversità sono protette da un sistema di ben 25 parchi nazionali e 58 riserve naturali che coprono oltre un quarto del territorio nazionale e garantiscono la sopravvivenza a circa 500.000 specie distinte, pari al 4,5% delle specie viventiPur possedendo giacimenti di petrolio, il Governo ha deciso di puntare tutto sulle rinnovabili per proteggere il proprio patrimonio forestale. Una sfida vincente visto che nel 2015, in Costa Rica per 285 giorni (non consecutivi) è stata utilizzata solo energia rinnovabile (prevalentemente idroelettrico e fotovoltaico): nel complesso oltre il 99% dell’energia domandata è stata prodotta da rinnovabili. E nei primi mesi del 2016 si è arrivati a 150 giorni di utilizzo di sole energie rinnovabili, con un periodo consecutivo dal 16 giugno al 2 settembre (76 giorni). E a questo aggiungiamo che è in corso un progetto per la diffusione massiccia di vetture ad impatto zero e che l’obiettivo è diventare a breve la prima nazione a zero emissioni di carbonioE se questo non bastasse, il paese che ha abolito l’esercito nel 1949 e che ha uno dei più alti tassi di scolarizzazione, è la nazione più felice del Pianeta secondo l’Happy Planet Index, grazie ad un’aspettativa di vita di 79,1 anni (terza posizione su 140 nazioni), un livello di benessere di 7,3 su 10 (decimo in classifica), un‘impronta ecologica di 2,8 ettari totali pro capite (75esima su 140, in questo caso la classifica è rovesciata) ed un livello di diseguaglianza del 15%. Pensiamo solo che l’Italia è sessantesima con un’aspettativa di vita di 82,7 anni, un benessere pari a 5,8 su 10, un’impronta ecologica pari a 4,6 (siamo 106esimi su 140 nazioni) ed un livello di diseguaglianza del 12%. Se preferite l’ambiente urbano, invece, potete visitare una delle città che guidano la classifica della Sustainable Cities Index 2016: Zurigo (che è anche la città più costosa al mondo), Singapore, Stoccolma, Vienna, Londra, Francoforte, Seoul, Amburgo, Praga e Monaco. Roma è al 22esimo posto e Milano al 42esimo posto. Questo indice mette assieme indicatori di qualità della vita (demografia, istruzione, distribuzione del reddito, work-life balance, criminalità, salute e disponibilità economica), qualità ambientale (rischio ambientale, energia, spazi verdi, inquinamento dell’aria ed emissioni di gas serra, gestione dei rifiuti e servizio idrico) e caratteristiche economiche (trasporti, sviluppo economico, facilità all’investimento, turismo, connessioni e occupazione). In alternativa, l’Environmental Performance Index 2016 – basato su misure della qualità dell’aria, dell’acqua, biodiversità e habitat, foreste, agricoltura e pesca, energia e clima – premia Finlandia, Islanda, Svezia, Danimarca, Slovenia, Spagna, Portogallo, Estonia, Malta e la Francia. L’Italia è al 29esimo posto su 180 nazioni, in discesa rispetto all’anno precedente, mentre alla Costa Rica viene assegnata la 42esima posizione, in risalita. A questo punto non resta che prenotare i biglietti!

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