La Chiesa sostiene il “Congresso mondiale delle famiglie” di Verona.

Vatican Secretary of State Pietro Parolin talks during the international conference on 'Iraq, ritorno alle radici' (Iraq, back to the rules) at Pio XI hall in Pontificia Università Lateranense, Rome, Italy, 28 September 2017. Vatican Secretary of State Pietro Parolin said on Thursday that "it's important to dialogue even within the Church", in response to a letter from a group of conservative Catholics accusing Pope Francis of heresy. ANSA/CLAUDIO PERI

di Redazione. Tante polemiche per il Family Day di Verona a favore del quale interviene la Chiesa, tirata per la tunica in questi giorni da politici e mass media: “Siamo d’accordo sul fondo, sulla sostanza, può darsi che qualche differenza ci sia sulle modalità”. Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, commenta il discusso Congresso mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo prossimi.

Discusso perché l’evento ha suscitato una grossa bagarre che ha spaccato in due politica, università e popolo dei social tra chi afferma che si tratti di un congresso “non contro” qualcuno o qualcosa ma solo per ribadire l’importanza della famiglia basata su un uomo e una donna anche e soprattutto per il benessere dei bambini, e chi invece afferma che si tratti di un appuntamento fortemente discriminante per le minoranze, razzista, omofobo e oscurantista. 

Il cardianle Parolin non nasconde un certo stupore per il “dibattito” che il Congresso ha creato. Nulla a che vedere con la dodicesima edizione del settembre dello scorso anno a Chisinau, in Moldavia, alla quale lui stesso aveva partecipato in rappresentanza della Santa Sede e sulla scia dell’Incontro delle famiglie di Dublino presieduto dal Papa. “Vedremo quali saranno i risultati”, dichiara, a margine della cerimonia a Roma per i 150 anni dell’Ospedale Bambino Gesù.

Il cardinale non rivolge alcun messaggio da parte della Santa Sede a tutti i cattolici che vorranno partecipare all’evento di Verona. Ma certo prende le distanze da coloro, in particolare il vice premier Luigi Di Maio, che li hanno definiti degli “sfigati”: “Sono parole che naturalmente non usiamo e che non ci appartengono”.

La sua è una voce forte della chiesa, e l’appoggio al Congresso rischia di creare ulteriore polemica su un evento, quello dal 29 al 31 marzo a Verona, che ha già spaccato l’asse parlamentare.

Se il vicepremier Matteo Salvini ha annunciato che sarà tra i relatori del meeting, il suo alleato Luigi Di Maio ha invitato tutti gli attivisti del Movimento 5 Stelle a non partecipare.

You may also like...

1 Response

  1. Filippo Savarese ha detto:

    A Verona saremo tantissimi, e sarà bellissimo. Dio, Patria e Famiglia è sempre meglio di Sesso, Droga & Rock’n Roll – slogan che ha creato generazioni di depressi e inetti. La nostra generazione Marcia per valori sani, forti e soprattutto veri. Ti aspettiamo a Verona!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *