Unione Europea blocca i migranti dalla Turchia. di Attilio Runello

di Attilio Runello. La guerra in Siria ha portato milioni di cittadini di questo paese a trovare riparo nei paesi vicini. Sono stati allestiti campi profughi in Giordania, in Libano e in Turchia.
In Turchia ormai da diversi anni vivono in campi profughi organizzati dalle Nazioni Unite con contributi dell’Unione Europea circa tre milioni e mezzo di profughi.
Per una parte di questi la Turchia ha organizzato dei campi profughi a ridosso del confine con la Siria, gestiti da una agenzia turca, militarizzati, con degli alloggi e scuole: Nizip 1 e Nizip 2. Per molti altri esistono campi provvisori con tende. Chi aveva dei soldi o poteva contare su un aiuto economico ha trovato alloggi e in affitto e a volte un lavoro.
Nel 2015 una grande ondata emigratoria era entrata in Grecia e poi attraverso i Balcani era arrivata nel centro Europa.
Per evitare che ne partissero altri l’Unione europea aveva stretto un accordo con la Turchia. Soldi in cambio della permanenza di questi profughi in Turchia.
Il presidente della commissione europea Juncker davanti al Parlamento europeo nel 2015 fece un discorso molto chiaro: ”L’Unione europea non dovrebbe insistere sulla questione dei diritti umani in Turchia… Sappiamo che esistono delle carenze, ma dobbiamo coinvolgere la Turchia nelle nostre iniziative se vogliamo garantire che nessun altro rifugiato arrivi dalla Turchia nell’Unione europea”.
Da una settimana il presidente turco Erdogan ha dichiarato di voler aprire i confini per i rifugiati che dalla Turchia vogliamo andare in Grecia attraverso il confine.
Come mostrano le immagini che le emittenti televisive il confine fra Grecia e Turchia è in parte costituito da un muro di rete metallica e filo spinato – realizzato negli ultimi anni e in parte da un fiume difficile da attraversare. Il governo greco ha mandato polizia ed esercito a presidiarlo Quattro giorni fa i rappresentanti delle principali istituzioni europee di sono recati sul posto garantendo il massimo sostegno alla Grecia. L’Unione si è impegnata anche con un contributo di settecento milioni alla Grecia.
La presidente della Commissione ha detto: ”Siamo qui in circostanze straordinarie per ringraziare e dare un messaggio di solidarietà e supporto alla Grecia.” Ha espresso compassione per i migranti che sono stati “attratti con false speranze in questa situazione…grazie alla Grecia per essere il nostro scudo”.
Le dichiarazioni della Von der Leyen hanno trovato piena conferma nelle dichiarazioni del vertice dei ministri degli Esteri che si è tenuto ieri a Zagabria sotto la presidenza della Croazia che assicurano che gli Stati membri e l’Unione europea “rimangono determinati a proteggere efficacemente le frontiere esterne. Gli attraversamenti illegali non saranno tollerati.”
Da queste dichiarazioni sembra essersi discostato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli: ”La Grecia non sarà mai uno scudo contro i migranti: Von der Leyen si è riferita a una frontiera europea che è interesse comune proteggere” – come riportato da Repubblica.

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