Una Juve tutta da… dormire!

di Redazione. Peggio di Sergio Sylvestre che, durante l’Inno di Mameli prima della Finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico di Roma, ha dimenticato una parte del testo del nostro inno nazionale, poteva fare solo la Juve di Maurizio Sarri che, addirittura, ha dimenticato che per vincere bisogna giocare e fare gol!

Una finale di Coppa Italia brutta che più brutta non si può. Sul taccuino solo i due pali colpiti dal Napoli.

Una Juventus alla “camomilla”. Senza anima, senza cuore e senza gambe. Una Juventus da conciliare il sonno pure ai nottambuli più ostinati. Una partita, quella di ieri sera all’Olimpico di Roma per la finale di Coppa Italia, persa più dall’allenatore della Juve che dai suoi giocatori. Una squadra senza mordente che tiene palla all’infinito, gioca sempre e soltanto in orizzontale, senza mai affondare il colpo in area avversaria. E l’allenatore, invece di dare una svolta a quella melassa, continua a ciucciare in bocca non si sa bene cosa… forse valeriana!?

Così, il Napoli di Gennaro Gattuso vince, senza infamia e senza lode, ma alla fine meritatamente la sesta finale di Coppa Italia della sua storia e lo fa battendo ai calci di rigore la Juventus del grande ex Maurizio Sarri che deve ancora rimandare la conquista del suo primo titolo sulla panchina bianconera.

Gli azzurri hanno giocato meglio rispetto agli avversari e avuto le migliori chance con due legni colpiti da Insigne nel primo tempo e da Elmas al 92′ dopo un miracolo di Buffon sul colpo di testa di Maksimovic.

Non pervenuto Cristiano Ronaldo che è stato sottotono per tutta la partita e mai pericoloso. Il portoghese non ha nemmeno fatto in tempo a prendere parte alla lotteria dei calci di rigore per via degli errori dei compagni di squadra.

Dagli undici metri decisivi gli errori di Dybala e Danilo con il Napoli che ha invece segnato con tutti e quattro i suoi rigoristi.

Ma come dicevamo questa è la sconfitta dell’allenatore bianconero e la vittoria di quello azzurro che ha assecondato i sonni bianconeri pungendo ripetutamente Buffon, fino ai calci di rigore dove ha conquistato il trofeo.

Brutto stop per la Juventus con i prossimi giorni che saranno non caldi, ma caldissimi dalle parti della Continassa per questa bruciante sconfitta che si va ad aggiungere alla finale di Supercoppa Italiana persa contro la Lazio a dicembre.

La partita si è giocata in un clima surreale senza pubblico e in uno stadio Olimpico deserto ma con un bell’effetto ottico messo in atto dalla Lega. La premiazione è stata sobria ma non proprio nel rispetto delle norme anti-covid con Aurelio De Laurentiis e Andrea Agnelli che hanno premiato i giocatori delle due squadre.

In tribuna il Commissario Tecnico della Nazionale italiana che ha visto poco gioco e soprattutto un solo italiano in campo, il mitico Buffon un 42enne ormai prossimo alla pensione!

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1 Response

  1. Elma Aveiro ha detto:

    Perdere due trofei consecutivi, nella stessa stagione non è da Cristiano Ronaldo. Ad amplificare la delusione e lo scontento di CR7 ci pensa la sorella, Elma Aveiro, con una frecciata sul proprio profilo Intasgram dove compone un mix di 4 immagini di Ronaldo sconsolato durante la premiazione della Coppa Italia all’Olimpico di Roma: “Cosa altro puoi fare? Niente di più. Il mio tesoro da solo non fa miracoli. Non riesco a capire come si possa giocare in questo modo”!

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