Un referendum in Svizzera vieta il velo integrale.

di Attilio Runello. Qualche giorno fa un referendum in Svizzera ha vietato alle donne mussulmane di indossare il velo che copre anche il volto, come per esempio il burqa che indossano le donne afghane.

Il referendum è stato promosso da partiti di destra e di centro, mentre era osteggiato dal governo. Il referendum è stato approvato con una maggioranza risicata, il 51,2% dei consensi, ma comunque sufficiente a livello nazionale, ed il sì ha prevalso nella maggior parte dei ventisei cantoni, compreso il Canton Ticino, di lingua italiana.

Con l’approvazione del referendum si è avuta una modifica costituzionale che comunque comprende anche i passamontagna indossati a volte durante le manifestazioni per non farsi riconoscere.

Il dibattito intorno al quesito referendario è stato abbastanza complesso in quanto sia chi lo promuoveva che chi lo osteggiava lo faceva in nome della libertà delle donne.

Per la destra si trattava comunque di vietare anche una usanza che non ha alcuna radice nelle tradizioni elvetiche, oltre che con la necessità di poter riconoscere le persone dal volto ed eventualmente identificarle. Inoltre si parte dalla convinzione che le donne sono costrette a indossare questa forma di velo contro la propria volontà. La campagna aveva comunque lo scopo di fermare l’islamismo integrale anche a seguito dei fenomeni di terrorismo in Europa e della complessa guerra alla stato islamico.

Diversa la posizione del governo e dei movimenti femministi svizzeri: loro sostengono che comunque non ci si trova di fronte a una costrizione ma a una libera scelta e le libere scelte delle donne non devono essere osteggiate. Quindi si era contrari al referendum in nome della libertà della donna.

Bisogna tener presente che anche alcuni esponenti del mondo islamico, quelli più moderati si sono dimostrati favorevoli al referendum.

Dieci anni fa in Svizzera un altro referendum aveva vietato  la costruzione di minareti, sempre perché contrari alle tradizioni locali e perché si vedeva nella realizzazione delle moschee in territorio svizzero un modo del mondo mussulmano per appropriarsi del territorio svizzero.

Naturalmente questo non impedisce che ci possano essere luoghi di culto per i mussulmani. La comunità mussulmana conta circa quattrocentomila abitanti in Svizzera, il 5% della popolazione.

Il ricorso all’istituto del referendum in Svizzera è frequente e il governo assicura a tutti del materiale esplicativo in cui si forniscono le motivazioni di chi lo propone e le posizioni governative. I dibattiti coinvolgono stampa e talk show televisivi, dove tutti i partiti e le associazioni hanno la possibilità di intervenire di solito esponendo le proprie motivazioni senza animosità.

Il mondo mussulmano è comunque attratto dalla Svizzera come luogo dove emigrare perché la Svizzera promuove una politica in favore delle famiglie con figli molto efficace grazie a consistenti contributi economici ed aiuti di vario genere. E nel mondo mussulmano le famiglie sono quasi sempre numerose.

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