Un muro sul mare.

di Redazione. “Nave Alex di #Mediterranea sta facendo rotta verso Nord, fuori dalla zona SAR libica. Abbiamo chiesto a ITMRCC Roma l’assegnazione urgente di #Lampedusa come porto sicuro più vicino di sbarco per le 54 persone salvate a bordo”. Lo twitta Mediterranea Saving Humans.

Ci risiamo. Cambia il nome della ong, ma è sempre lo stesso teatrino. Un tira e molla stucchevole dal finale scontano: paginate dei giornaloni, maratone televisive, twitter e facebook a raffica, sali e scendi dei sinistri dalle ong, il governo che dice una cosa, la magistratura che sentenzia l’esatto contrario, Bruxelles che fa orecchio da mercante, poveri disgraziati a “mollo” per giorni e giorni… e poi finisce che sbarcano sempre in Italia.

Paese diviso. Diviso sia al bar che all’interno delle istituzioni. La Troika – dividi et impera – ci rispetta meno di zero e ci considera il campo profughi del Vecchio continente, brandendo la mannaia della procedura d’infrazione. Gli scafisti – con o senza ong – continuano la tratta degli schiavi e ci riempiono di migranti.

Basta non se ne può più: o ce li prendiamo tutti, sempre e comunque, senza tutte ‘ste sceneggiate, oppure alziamo un muro anche sul Mediterraneo tra Italia e Africa.

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3 Responses

  1. Mario Giordano ha detto:

    Sicuramente un problema di controllo delle frontiere c’è, uno Stato deve controllare frontiere e confini. Oggi dire di farlo sembra una bestemmia, ma lo Stato deve farlo e scegliere gli strumenti migliori per farlo. Altrimenti non ha ragione di esistere lo Stato: io pago lo tasse, accetto il fatto che lo Stato mi arresti, ma in cambio di una protezione.

  2. Anm ha detto:

    Se il ministro ha in mente un sistema in cui il giudice decide secondo le aspettative della maggioranza questo è fuori dal sistema costituzionale. Questa non è una riforma, ma uno stravolgimento dei principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale. E una riforma così non può esistere. Salvini ha tutti i titoli per poter criticare una decisione della magistratura ma deve spiegare perché è sbagliata e ancora non abbiamo sentito una sola valutazione sul perché quella decisione sia sbagliata.

  3. Alex ha detto:

    Malta offre il suo porto ma la ong di Casarini rifiuta. Una provocazione continua, una sfida all’Italia e Matteo Salvini che non conosce sosta. Ora, dopo Sea Watch 3, è il turno di Alex, la barca a vela della ong Mediterranea, di cui Luca Casarini è capo missione. Dopo aver recuperato 54 immigrati in acque sar libiche, ovvero laddove a loro non compete (tanto da essere inseguiti dalle autorità locali, che poi hanno desistito), ecco che Alex ha fatto rotta verso Lampedusa. Ora si trovano a 12 miglia dal porto. In barba, ancora una volta, alle leggi e al fatto che non sia il porto sicuro più vicino.

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