Trump ritira 12mila soldati dalla Germania: schiaffo alla Nato, una parte arriverà in Italia.

di Attilio Runello. Come riportato da comunicati ANSA e Agi “Gli Stati Uniti ritireranno quasi 12.000 soldati, per l’esattezza 11.900, dalla Germania. La metà tornerà a casa, mentre gli altri saranno dispiegati in altri paesi europei, tra cui l’Italia e il Belgio. Lo afferma il Pentagono.”
Sul territorio tedesco rimarranno 25.000 soldati.
Il comando centrale delle truppe statunitensi in Europa, inoltre, sarà spostato da Stoccarda a Mons, in Belgio, dove già si trova uno dei due quartier generali della Nato (Supreme Headquarters Allied Powers Europe). È quanto comunicato a Washington dal comandante delle forze armate Usa in Europa, il generale Tod Walters.
Il Pentagono non esclude che una parte delle truppe che saranno ritirate dalla Germania possano essere dislocate in Polonia e nei paesi Baltici nel caso in cui fosse raggiunto un accordo. Il presidente neoeletto Duda è certamente favorevole. Presumiamo che siano favorevoli anche i paesi baltici, con forti minoranze russe al loro interno e il gigante russo si loro confini
Degli 11.900 soldati che saranno ritirati dalla Germania circa 6.400 torneranno negli Stati Uniti, gli altri 5.400 saranno dispiegati in altri paesi europei, e in gran parte in Italia e in Belgio.

In Italia – riporta il Wall Street Journal – dovrebbero essere dislocati due battaglioni dell’esercito e la squadriglia di caccia F-16.

Il piano del Pentagono costerà miliardi di dollari e potrebbe richiedere anni prima di essere completato, anche perchè richiederà la costruzione di basi negli Stati Uniti per ospitare i militari.
Frattanto, parlando con i giornalisti alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha affermato che “la Germania non sta pagando la sua giusta quota alla Nato, se ne sta approfittando”. Che vuol dire che spende troppo poco per la difesa.
Probabilmente il ritiro dei soldati risponde anche da un lato alla strategia americana propria dei repubblicani di un minor impegno all’estero e dall’altro al cambiamento dei confini: i confini con la Russia non sono quelli con la ex Unione Sovietica.

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